Agli atti di indagine non si rinvengono contatti, colloqui, sollecitazioni o frequentazioni con alcuno dei parenti o dei soggetti indicati nell’ordinanza di custodia cautelare
Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ridimensiona il pesante impianto
accusatorio che ha visto coinvolto, nell’operazione scattata all’alba del 21
gennaio, “Basso Profilo”, il reggino Natale Errigo, dipendente di Invitalia, in forza nella struttura del Commissario Arcuri per la gestione dell’emergenza epidemiologica.
Cadono tutte le accuse inerenti al paventato metodo mafioso di cui al
reato di voto di scambio elettorale ex art.416 ter cp, riqualificato in reato
elettorale ex art.96 del DPR 361/1957, del tutto avulso da dinamiche e
metodologie ‘ndranghetiste.Disposta l’immediata scarcerazione dell’Errigo con sostituzione della custodia in carcere con la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari.
Il Collegio difensivo, composto dagli avvocati Corrado Politi, Michele Fabio
Gagliano, Concetta Quartuccio e Domenico Giordano, ha sin da subito
evidenziato l’assenza di qualsivoglia caratura criminale e mafiosa
dell’Errigo nell’unico incontro intercorso con il politico Francesco Talarico.
Agli atti di indagine non si rinvengono contatti, colloqui, sollecitazioni o
frequentazioni con alcuno dei parenti o dei soggetti indicati nell’ordinanza di custodia cautelare, risultando la figura dell’Errigo come soggetto incensurato, negativo a qualsivoglia informativa di polizia, del tutto estraneo ad ambienti criminali che possano determinare o dare peso specifico a competizioni elettorali.
Le esternazioni dell’Errigo, che tanto scalpore e clamore hanno destato
nell’opinione pubblica, attraverso i mezzi di stampa, come sostenuto dal Collegio difensivo, si risolvono in mere asserzioni che di per sé sole non
possono ritenersi emblematiche del sinallagma sotteso alla fattispecie di
cui all’art.416 ter cp, risultando finanche poco credibili e prive di
qualsivoglia interesse investigativo.
Relativamente alle indagini sulla criminalità organizzata, il Collegio
difensivo ritiene opportuno oltre che doveroso che la stampa eviti ogni
forma di spettacolarizzazione atta a indirizzare l’opinione pubblica verso giudizi di colpevolezza e di disvalore personale, pericolosi e sommari,
giudizi che possono essere legittimamente emessi solo all’interno delle
aule di giustizia e solo all’esito di un giusto processo.
Nel sottolineare come la lotta alla criminalità organizzata sia
fondamentale per la rinascita di un territorio a lungo vessato come la
Calabria, è bene evidenziare come la giustizia debba essere sempre
esercitata con senso di umanità, senza sfociare in un arido e populistico
giustizialismo. Il giudizio proseguirà, come è giusto che sia, e l’Errigo riuscirà a dimostrare la sua totale estraneità ai fatti contestati, riabilitando la sua immagine di professionista.