Tra le opere recuperate dai militari dell'Arma vi sono anche alcuni quadri di altri artisti quotati come Mario Pinizzotto e Giuliana Cappello
Aveva nascosto opere d’arte rubate, tra cui tele di Dalì e Guttuso, anche nella sua casa messinese di Gazzi il 64enne reggino denunciato ieri dai carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria al termine di una lunga indagine.
L’operazione, che ha portato al ritrovamento dei quadri rubati, stata condotta dai carabinieri del centro reggino insieme ai militari del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Cosenza e della Compagnia di Messina.
Tra le opere recuperate dai militari dell’Arma vi sono anche alcuni quadri di altri artisti quotati come Mario Pinizzotto e Giuliana Cappello. Gli inquirenti hanno accertato che alcune dei quadri erano state rubati prima dell’esecuzione di un sequestro, disposto nel gennaio del 2014 dal Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Dda, nei confronti di un imprenditore reggino.
TROVO ASSURDAMENTE SCORRETTO che il cronista segnali il tal giudice occupato a perseguire la delinquenza e,quando è quest’ultima a “salire agli onori della cronaca” il cronista SI DIMENTICA di scrivere nome e cognome dell’autore di reati e di nefandezze ma “potrebbe” riuscire -per buonsenso- DOVEROSO NON DOVERSI pubblicizzare finanche il solo nome del magistrato ed degli inquirenti affaccendati a perseguire i “galantuomini dei crimini”.Quale il senso di fare “assurgere” a possibili bersagli gli inquirenti? L’esperienza dei tempi passati,imporrebbe una MIGLIORE discrezione e TUTELA di chi mette a repentaglio la propria esistenza! Mi sono spiegato o…ho perso tempo a lavare l’asino?
TROVO ASSURDAMENTE SCORRETTO che il cronista segnali il tal giudice occupato a perseguire la delinquenza e,quando è quest’ultima a “salire agli onori della cronaca” il cronista SI DIMENTICA di scrivere nome e cognome dell’autore di reati e di nefandezze ma “potrebbe” riuscire -per buonsenso- DOVEROSO NON DOVERSI pubblicizzare finanche il solo nome del magistrato ed degli inquirenti affaccendati a perseguire i “galantuomini dei crimini”.Quale il senso di fare “assurgere” a possibili bersagli gli inquirenti? L’esperienza dei tempi passati,imporrebbe una MIGLIORE discrezione e TUTELA di chi mette a repentaglio la propria esistenza! Mi sono spiegato o…ho perso tempo a lavare l’asino?
FORSE VOLEVA ESSERE PIU’ PREPARATO BRAVO INTELLETTUALE PER NON FARSI CHIAMARE CAPRA CAPRA CAPRA DA SGARBI. SOLO STUDIANDO SI PUO’ DEFINIRE UNA PERSONA INTELLIGENTE E PREPARATO. ALTRO SGARBI NON PUO’ CHE FARCI PIACERE. FORSE VOLEVA FARSI ASSUMERE DAI MUSEI VATICANI. COSI’ NON SI PUO’ DIRE PIU’ BEATA IGNORANZA
FORSE VOLEVA ESSERE PIU’ PREPARATO BRAVO INTELLETTUALE PER NON FARSI CHIAMARE CAPRA CAPRA CAPRA DA SGARBI. SOLO STUDIANDO SI PUO’ DEFINIRE UNA PERSONA INTELLIGENTE E PREPARATO. ALTRO SGARBI NON PUO’ CHE FARCI PIACERE. FORSE VOLEVA FARSI ASSUMERE DAI MUSEI VATICANI. COSI’ NON SI PUO’ DIRE PIU’ BEATA IGNORANZA
Sembra che abbiano rivisto l’articolo xche nomi non ne leggo.. cosi come non leggo mai i nomi di pedofili, evasori fiscali e amici di turno. Kei ha perfettamente ragione, ma purtroppo non esuste stampa immune da collusioni e finanziamenti piu o meno occulti.
Sembra che abbiano rivisto l’articolo xche nomi non ne leggo.. cosi come non leggo mai i nomi di pedofili, evasori fiscali e amici di turno. Kei ha perfettamente ragione, ma purtroppo non esuste stampa immune da collusioni e finanziamenti piu o meno occulti.