“Quattro lustri abbondanti per trasformare un miraggio in realtà"
I 17 ex LSU/LPU dal prossimo 31 dicembre di venteranno dipendenti a tempo indeterminato, grazie alla firma dei contratti dei lavoratori in questione. Lo ha comunicato lo stesso Parco nazionale dell’Aspromonte attraverso una nota.
“Si è voluto proseguire e completare il percorso di superamento del precariato presente nell’Ente, già avviato con la contrattualizzazione a tempo determinato dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità nell’anno 2014, dando esecuzione alla delibera del presidente Leo Autelitano del 27 ottobre scorso con la quale si manifestava la volontà di procedere alla stabilizzazione dei dipendenti al servizio del Parco da oltre venti anni, utilizzando le apposite dotazioni finanziarie statali e regionali”.
Lo stesso presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano ha dichiarato che: “Quattro lustri abbondanti per trasformare un miraggio in realtà. È il caso dei lavoratori ex lsu-lpu del Parco Nazionale dell’Aspromonte, nel frattempo passati dai 130 iniziali, agli attuali 17.
Un esodo causato da continui trasferimenti altrove, spesso conseguenza della sfiducia nelle possibilità dell’ Ente di ricompensare, con un gesto di dovuta riconoscenza, anni di sacrifici e di dedizione ad una causa che, seppure spesso a fasi alterne, ha registrato momenti di impegno edificante. Oggi finalmente, questo gesto di riconoscenza, seppur tardivamente è arrivato, ma è arrivato, sotto le sembianze di gesto di colpevole riparazione.
E qui sta l’amarezza del Presidente e del personale dell’Ente i quali, pur essendosi prodigati oltre i limiti delle umane possibilità, non sono riusciti a far firmare un contratto migliore di quello sottoscritto. Una condizione oggettivamente mortificante per chi, bene o male, ha servito l’Ente per 22 anni, mettendo su casa e sperando. Ecco perché nei volti dei lavoratori che si alternavano alla sottoscrizione del contratto, alle parole del mio saluto augurale si leggevano delusione e gioia mista a dolore, un dolore dettato dalla consapevolezza di dover affrontare una nuova fase di servizio alla Pubblica Amministrazione, contrassegnata da una condizione di maggiore povertà, rispetto a quella precedente del precariato.
Eppure alla fine, lacrime di gioia per l’obiettivo raggiunto e senso di profonda frustrazione per l’ennesima mortificazione ricevuta, sono state superate dall’impegno caparbio di questo manipolo di “superbi” che accettando la condizione prospettatagli, hanno manifestato la volontà di impegnarsi, con vero spirito di squadra, assieme al resto del personale presente in Pianta Organica, nel progetto di fare crescere l’ Ente.
Adesso, – è quanto si augurano il presidente Leo Autelitano ed il direttore f.f. Silvia Lottero, – non resta che sperare in un nuovo intervento finanziario integrativo del precedente, che consenta all’Ente di erogare a questi lavoratori, finalmente un salario minimo rapportato al contratto collettivo di lavoro, per come avviene per gli altri dipendenti”.