Reggio Calabria, l'amministrazione non rispetta il diritto alla casa, l'ennesimo sfratto si è consumato oggi
Reggio Calabria, 20 febbraio – Un’altra famiglia con minori subisce lo sfratto per morosità incolpevole, senza che l’Amministrazione Falcomatà abbia provveduto all’assegnazione di un alloggio, come prevede la normativa vigente.
Dal settore ERP ci viene detto che essendosi insediata da novembre la specifica Commissione Emergenze Abitative le assegnazioni non possono partire prima della pubblicazione della graduatoria.
Ma gli sfratti non aspettano i tempi infiniti del Comune.
Il Consiglio Comunale ha approvato il 25 gennaio 2018 il Regolamento per le emergenze abitative, che avrebbe dovuto garantire in modo trasparente e veloce le assegnazioni di alloggi ai sensi dell’articolo 31 LR 32/1996, attraverso la redazione di una graduatoria da parte di una apposita Commissione. Le domande di emergenza abitativa ai sensi del suddetto Regolamento sono state presentate a partire da aprile 2018, ma a tutt’oggi l’Amministrazione non ha ancora provveduto a redigere la graduatoria delle 270 istanze presentate. La Commissione è stata costituita solo a novembre scorso, perché l’Amministrazione non è riuscita ad individuare prima il presidente. Per l’istruttoria preliminare delle domande presentate nell’arco di quasi due anni, il settore ERP solo due settimane fa ha dato l’incarico ad un unico funzionario, che ci lavora quando gli è possibile, nonostante che il Regolamento all’articolo 9 preveda che si debba procedere entro 15 giorni dalla presentazione di ogni istanza. Il settore ERP ha oggi solo tre funzionari; di questo passo non si sa quando si arriverà a concludere le istruttorie ed a pubblicare la graduatoria.
Per accelerare i tempi di pubblicazione della graduatoria, martedì passato il Consigliere delegato Sera ha dichiarato alle associazioni che proporrà al Sindaco l’aumento del personale del settore ERP con quattro nuovi funzionari. Ma questa è una proposta e non si sa se e quando sarà accolta dal Sindaco.
Le emergenze abitative sono una questione sociale molto seria che non può essere affrontata in questo modo. Da considerare, inoltre, che il Regolamento comunale non prevede una distinzione tra le emergenze più gravi ( sfratti, violenze domestiche, crolli dell’abitazione, pubbliche calamità ) e quelle meno gravi ( sovraffollamento, antigienicità). Pertanto la graduatoria, quando verrà pubblicata, potrebbe presentare il grosso pasticcio che alcuni casi di emergenze meno gravi precedano quelle più gravi. Nel 2017 le associazioni ed i movimenti dell’Osservatorio sul disagio abitativo avevano presentato alle Commissioni consiliari che si occupavano del Regolamento una proposta che prevedeva una procedura informatica che avrebbe garantito velocità e trasparenza nella redazione di due graduatorie che avrebbero distinto le emergenze più gravi da quelle meno gravi. Ma i consiglieri comunali l’hanno bocciata.
Per quanto riguarda la disponibilità di alloggi per l’emergenza abitativa, che servirà per effettuare le assegnazioni dopo la pubblicazione della graduatoria, il Comune, secondo la legge vigente, può destinare alle emergenze abitative il 25% degli alloggi disponibili. Da quanto riferito dai responsabili del settore, questa quota è garantita anche se con pochi alloggi. Auspichiamo che lo sia prima di tutto per le emergenze più gravi. Se il Comune effettuasse veramente le verifiche dei requisiti degli assegnatari ,ci sarebbero molti più alloggi da assegnare alle famiglie in emergenza abitativa. Data la situazione, la famiglia sotto sfratto il 20 febbraio ha rischiato di finire sulla strada, com’è già successo ad altre. Questo verrà evitato solo perché, su richiesta delle associazioni, l’Assessora alle politiche sociali del Comune, dssa Nucera, attraverso l’assistente sociale del territorio dssa Maurini, ha chiesto al Tribunale la proroga per l’esecuzione dello sfratto.
Ma nel periodo di proroga l’Amministrazione Falcomatà dovrà garantire a questa famiglia l’assegnazione dell’alloggio.