Il consigliere comunale di FdI avrebbe consigliato ai genitori di una minore vittima di violenza sessuale di non denunciare quanto accaduto
Ha avuto delle vere e proprie ripercussioni politiche la notizia apparsa su alcuni organi di stampa questa mattina che coinvolgono il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Massimo Ripepi, tant’è che la maggioranza consiliare a Palazzo San Giorgio ne avrebbe chiesto le dimissioni immediate per indegnità dal consiglio comunale. E fino a che ciò non avverrà i consiglieri di maggioranza si autosospenderanno dai lavori della Commissione presieduta dall’esponente del partito di Giorgia Meloni.
Una vicenda giudiziaria che vede coinvolta una minore di 9 anni, per la quale, secondo un documento del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, era previsto l’affidamento urgente al servizio sociale territoriale e ai servizi minorili dell’amministrazione della giustizia perchè abusata, in provincia di Reggio Calabria, dallo zio, effettivamente tratto in arresto negli scorsi mesi per violenza sessuale sulla figlia della sorella.
I genitori della bambina, per cercare di non perderne la patria potestà si sarebbero rivolti a Ripepi, considerato il capo carismatico di Pace, una comunità di integralisti cristiani che da anni opera in città, il quale, inizialmente, avrebbe sconsigliato di denunciare quanto accaduto invitando i genitori della bambina a rivolgersi alla nonna materna nonostante tutti fossero a conoscenza del fatto che quest’ultima vivesse con il figlio (lo zio che avrebbe abusato della bambina) , in passato condannato con sentenza definitiva alla pena di otto anni di reclusione per violenza sessuale su minori.
“Notizie frutto di dichiarazioni che non hanno alcun fondamento fattuale”. – è quanto ha dichiarato il diretto interessato sul suo profilo Facebook – “Esse scaturiscono dalle dichiarazioni di una madre che in preda alla disperazione per averle il tribunale dei minori sottratto l’affidamento della figlia, ha fatto di tutto per cercare un capro espiatorio su cui scaricare sue esclusive responsabilità.
E ciò – prosegue sempre Ripepi – è tanto vero che dopo aver perso la potestà genitoriale sulla bambina, la madre si è messa alla ricerca di persone che potessero aiutarla a riavere l’affidamento della stessa, sostenendo che fossi stato io a sconsigliarla di rivolgersi all’autorità giudiziaria.
Di questo ho già da tempo informato il Pubblico Ministero procedente, indicando nomi e cognomi delle persone contattate dalla madre della bambina, specificando anche come a talune di queste la madre della minore abbia correttamente confessato che io Le avessi detto di decidere lei liberamente cosa fare”.
Ad ogni modo, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Massimo Ripepi nelle prossime ore terrà una conferenza stampa in compagnia del suo legale di fiducia, per fare chiarezza sull’intera vicenda