Reggio Calabria, mai arrivate, per i medici, mascherine idonee a prevenire il contagio, si lavora senza alcuna sicurezza, parte la petizione al ministro Speranza
Reggio Calabria, 14 marzo – Mai arrivati in città i dispositivi di protezione idonei a prevenire il coronavirus che dovrebbero essere in dotazione a medici e infermieri. Insomma, in particolare le mascherine, non sono finite ma praticamente non ci sono mai state.
Operatori sanitari a rischio
Naturalmente non si tratta di mascherine comuni in carta, ma di dispositivi idonei a proteggere, con garanzie di sicurezza. In piena crisi, quindi ad essere a rischio contagio sono proprio coloro che devono garantire aiuti e assistenza. Adesso insomma sono proprio i medici a chiedere aiuto, e lo fanno con una petizione al ministro speranza lanciata da Paola Morabito –
Questo il testo della petizione
Siamo Medici di continuità assistenziale e lavoriamo sul territorio, in piena emergenza covid-19, senza i dispositivi di protezione a norma.
Guanti e maschere di carta non bastano. Qualora fosse necessario, noi medici di guardia medica, siamo anche obbligati a recarci al domicilio della persona da assistere.
Tali persone che capita di dover visitare in casa propria, potrebbero essere dei portatori sani, asintomatici, di coronavirus.
Potrebbero aver avuto inavvertitamente degli atteggiamenti e dei contatti a rischio.
Potrebbero convivere con altre persone altrettanto esposte a tali rischi.
Dunque abbiamo diritto, tanto quanto gli ospedalieri ed i 118isti, di tutelare la nostra salute e la nostra famiglia.
Chiediamo i dispostivi di protezione individuale – mascherine a norma e non di carta – per le postazioni di Reggio Calabria e Provincia e per tutte quelle che ne sono sprovviste, al Sud in generale, ed oltre.
Ecco il link della petizione