Senza risposta di sorta da quasi un anno e mezzo l'interrogazione di Ripepi (Italia al centro) ai vertici dell'Amministrazione. I tecnici, però, rassicurano
REGGIO CALABRIA – Ponte Sant’Anna è in condizioni ottimali o d’obsolescenza? Massimo Ripepi di Italia al centro cerca di saperlo da quasi un anno e mezzo ma, a sentire l’interessato, senza ricevere alcuna risposta dai vertici dell’Amministrazione comunale in carica.
Mancate risposte. E chiusure parziali
«Sono passati 17 mesi ed il sindaco non risponde alla mia interrogazione sulle condizioni strutturali del Ponte di Sant’Anna. Sono molto preoccupato – così il consigliere comunale di minoranza di Reggio Calabria – perché la mancata risposta non fa ben sperare sulle reali condizioni di una delle arterie stradali più importanti della Città.
L’inesorabile sciatteria amministrativa della giunta Falcomatà continua a lasciarci sbigottiti e sconfortati di fronte all’immane scempio di cui è vittima Reggio Calabria da ormai otto lunghi anni. Causa, una politica senza anima, priva di lungimiranza progettuale e incapace di intervenire nelle emergenze più evidenti o di soccorrere i cittadini, che gridano costantemente al disagio. È su questa linea, che si innesta uno degli infiniti e mai risolti problemi della città: la situazione strutturale del ponte di Sant’Anna, arteria strategica, che ogni giorno viene percorsa da migliaia di autovetture.
Dopo un anno e mezzo di attesa in cui è stata fatta una puntuale interrogazione da parte mia per sondare eventuali rischi del ponte in questione, ancora oggi non abbiamo avuto una risposta né siamo in grado di fare chiarezza su una vicenda avvolta nel solito torpore e mistero amministrativo, emblema distintivo anche di chi ha sostituito il sindaco Falcomatà. Con il piccolo Falcomatà, di nome Brunetti, la città non è cambiata; è ferma e con essa anche i problemi più gravi, che si tenta di risolvere mettendo la consueta pezza; il rattoppo, che nel caso del ponte di Sant’Anna consiste nell’aver chiuso una delle corsie del lato mare, cioè la parte che si può percorrere da Sant’Anna al viale Europa mentre, invece, l’obiettivo della nostra interrogazione era quello di verificare la struttura del ponte».
I punti interrogativi su un eventuale crollo
La domanda, posta da Ripepi all’allora primo cittadino con pieni poteri Giuseppe Falcomatà, era «di rendere noti gli interventi di manutenzione effettuati o le indagini strutturali operate e, infine, la previsione di interventi urgenti di fortificazione dell’intero impianto.
Peraltro, lo stesso sorge a ridosso di altre arterie importanti della città, precisamente le bretelle che conducono al centro urbano: laddove disgraziatamente dovesse cedere, avverrebbe una tragedia senza ritorno. I cittadini, che mi hanno interpellato per l’ennesima volta, si chiedono che senso abbia la chiusura di una delle corsie e – questo è un ulteriore però assai specifico cruccio, evidenzia il consigliere di minoranza – se il ponte sia effettivamente percorribile in sicurezza».
Le rassicurazioni dei tecnici
I tecnici, tuttavia, hanno porto le proprie rassicurazioni sulla percorribilità di ponte Sant’Anna in sicurezza. «In qualità di presidente della Commissione Controllo e Garanzia, ho ascoltato i responsabili tecnici ai lavori pubblici secondo i quali, pur non avendolo appurato con prove statiche, la struttura sarebbe in grado di reggere – riferisce Massimo Ripepi – e a dimostrazione ci sarebbe anche un verbale dei Vigili del fuoco. Tuttavia ciò non toglie che la noncuranza dell’amministrazione Falcomatà mantiene le situazioni e le cose sempre in uno stato precario, di trascuratezza e di assoluta mancanza di interesse verso la cittadinanza, fornendo poi spiegazioni che si perdono in una fosca nebbia che tanto sa d’incompetenza, incapacità, di mancate risposte alla comunità reggina.
A questo stato dei fatti a noi corre l’obbligo di procedere con ulteriori controlli senza smettere di batterci, con gli strumenti della democrazia e con la rabbia dei cittadini, per sancire un cambio di passo per questo territorio, così sfortunato da ritrovarsi Falcomatà, Brunetti & Company quali massimi rappresentanti istituzionali».