REGGIO CALABRIA – Un disagio micidiale per decine di famiglie; un “colpo al cuore” per chiunque entri – dall’ingresso principale, quantomeno… – al Cimitero centrale di Condera; una situazione molto molto difficile da accettare per chiunque, a qualsiasi latitudine.
Salme non tumulate, 35 bare en plein air
A Condera, il principale fra i 23 cimiteri cittadini di Reggio Calabria, ci sono 35 salme non tumulate, tra ala “vecchia”/monumentale e ala “nuova”.
E queste bare sono piazzate da giorni, “in bella vista”, tra la sala mortuaria dell’ala “nuova” – dove ne abbiamo viste soltanto cinque -, le due sale mortuarie dell’ala “vecchia” che però erano sprangate all’arrivo di visitatori e parenti, così come chiusa (ma da un portone in vetro che, in questo caso, non precludeva la visione delle bare disposte ordinatamente all’interno) era stamattina la chiesa all’interno del cimitero, anch’essa, appunto, occupata dalle salme che fin qui non è stato possibile tumulare.
Mancano i loculi. Per ora
Al centro della vicenda, naturalmente, c’è la cronica mancanza di loculi al cimitero di Condera.
«Il disagio c’è, assolutamente è a nostra conoscenza e bisogna essere seri e sinceri su queste cose – afferma l’assessore comunale al settore Rocco Albanese -, fermo restando che problemi di questo tipo stanno interessando praticamente tutti i cimiteri d’Italia»; questo, specialmente in relazione alle numerose vittime del Covid.
Il componente della “squadra” di Paolo Brunetti giura però che la soluzione è dietro l’angolo… «Queste 35 salme non sono tumulate perché non ci sono loculi: noi li reperiremo entro la prossima settimana, perché riusciremo a procedere con le estumulazioni».
Nodo-estumulazioni
Le estumulazioni delle salme sepolte da più di trent’anni “a questo giro” non sono state effettuate perché impedite da una grande mole di rifiuti speciali che dev’essere previamente smaltita.
«Una ditta è già stata incaricata di procedere: pochi giorni, e i rifiuti speciali saranno portati via dal Cimitero centrale di Reggio Calabria. A ridosso – spiega Albanese – si potrà procedere con le estumulazioni, “facendo spazio” nei loculi per le bare fin qui non ancora tumulate».
Questa, quantomeno, è la cronologia in cui confida Palazzo San Giorgio.
In cantiere 390 nuovi loculi
La cosa più importante al riguardo è che, per il Cimitero centrale di Condera, a sentire Rocco Albanese è stata portata avanti una programmazione molto oculata: «Stiamo lavorando a un ampliamento per realizzare 390 nuovi loculi all’interno dell’ “ala nuova”: 120, consegnati, sono già stati occupati da feretri. E a giorni ne saranno consegnati altri 240, già in via di completamento»
Niente bare dentro le tende ministeriali
La problematica sarebbe in sostanza questa. A integrarla in modo indesiderato, la circostanza che talora cu cunta, menti ‘a junta, come si usa dire da queste parti.
E quindi, qualcuno ha detto e scritto che gli ampi tendoni blu forniti dal Ministero dell’Interno visibili ai lati degli uffici comunali all’interno dell’ “ala nuova” del cimitero di Condera avrebbero ospitato le salme non tumulate per il loro numero esorbitante “fuori controllo”. «Solo che questo non corrisponde assolutamente al vero», dicono a una voce l’assessore Rocco Albanese e gli stessi addetti presenti negli uffici cimiteriali.
Al cronista è sufficiente chiedere di poter fotografare: le tende eccole qui, ma sono vuote.
«E sono sempre rimaste vuote, inutile veicolare sciocchezze – protesta con veemenza Albanese –. Le abbiamo chieste perché è comunque bene averle a disposizione: le teniamo pronte, ma le useremmo solo ove si verificassero emergenze gravi che, fin qui, per fortuna non ci sono state».
Sequestro probatorio e indagini in corso
Naturalmente, assume un rilievo tutto speciale il frangente che la Procura della Repubblica di Reggio Calabria – procuratore capo, Giovanni Bombardieri – abbia aperto un fascicolo su quest’incresciosa situazione che dura da giorni, a causa anche delle lamentele e, forse, di qualche esposto da parte di alcuni congiunti dei deceduti che per il momento non hanno un loculo in cui riposare dopo la vita terrena.
Anche su questo fronte, Albanese non si tira indietro: peraltro, alcune aree della zona “monumentale” del cimitero di Condera sono state poste sotto sequestro. «Vero, confermo. Le notifiche sono arrivate a Palazzo San Giorgio. Io? No, non riguardano me ma alcuni funzionari comunali», che sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati.
Evidentemente, questo profilo merita un’attenzione particolare.
Intanto, perché nel maggio 2020 l’operazione Cemetery Boss portò tra l’altro all’arresto dello stesso dirigente comunale ai Cimiteri Carmelo Manglaviti, secondo la Direzione distrettuale antimafia reggina “elemento di collegamento” che avrebbe di fatto consentito alle cosche Rosmini e Zindato d’avere l’egemonia su tutti i lavori edili in esecuzione dentro il cimitero di Modena, nella zona Sud della città. Nel giugno scorso, Manglaviti è stato poi rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.
Soprattutto, l’attenzione a questo risvolto giudiziario sarà necessaria per restituire al lettore ogni eventuale connessione tra le indagini in corso e la – temporanea – mancata tumulazione di decine di feretri.