"Purtroppo dobbiamo constatare che le rassicurazioni ricevute durante le riunioni sull’attuazione delle riduzioni richieste, sono state disattese"
REGGIO CALABRIA – “È arrivata la diffida del Prefetto. Entro 20 giorni il Consiglio Comunale dovrà approvare il bilancio pena lo scioglimento. Un problema quello della mancata approvazione del rendiconto 2021 che si riverbera pure sugli imprenditori e più precisamente sui gestori dei pubblici esercizi”. La denuncia arriva direttamente Claudio Aloisio, presidente Confesercenti Reggio Calabria
e Gianfranco Laganà, presidente Fiepet Confesercenti Reggio Calabria .
“Infatti, – prosegue la nota a firma di Aloisio e Laganà – il Governo ha prorogato fino al 30 giugno la norma che ha consentito ai locali durante la pandemia di aprire dei gazebo negli stalli adibiti al parcheggio in deroga alle norme del codice della strada. La proroga, però, non ha riguardato l’esenzione del canone per l’occupazione del suolo pubblico che dal 1 aprile non viene più rimborsato ai Comuni i quali, quindi, decidono autonomamente se e quanto fare pagare alle attività commerciali.
Durante svariati incontri con l’Amministrazione abbiamo chiesto come Confesercenti Reggio Calabria che, fatto salvo il pagamento del canone, si venisse incontro alle esigenze degli imprenditori ritoccandone il prezzo riducendolo considerevolmente senza, per altro, che questo andasse a far perdere un solo euro alle casse comunali. Il ragionamento era semplice: a fronte di un maggior numero di gazebo presenti in città, tre o quattro volte di più rispetto al periodo pre-pandemia, si sarebbe dovuto valutare l’introito del 2019 e suddividerlo per gli spazi esterni attualmente autorizzati.
Ciò avrebbe portato, secondo i nostri calcoli, a una riduzione di almeno il 50% del canone, senza alcun costo a carico della collettività, permettendo ai pubblici esercizi di avere un minimo di supporto in un periodo difficilissimo per tutti gli autonomi dato che la crisi economica sta continuando a farsi sentire. Purtroppo dobbiamo constatare che le rassicurazioni ricevute durante le riunioni dall’Assessore alle Attività Produttive e dal Sindaco facente funzione, sull’attuazione delle riduzioni richieste, sono state totalmente disattese.
La mancata approvazione del bilancio, infatti, a quanto ci è stato riferito, ha impedito di porre in essere gli atti propedeutici per concretizzare il provvedimento che avrebbe concesso lo sconto sul canone di occupazione del suolo pubblico. Il risultato di tale inadempienza ha portato all’emissione di avvisi di pagamento senza alcuna riduzione del tributo. Questo, oltre ad essere un atto inaccettabile in relazione agli accordi presi, produrrà la chiusura di molti spazi all’aperto di piccole attività che non si potranno permettere di pagare il prezzo pieno del canone.
E anche le attività più grandi, avendo maggiori metri quadrati disponibili, avranno enormi difficoltà a far fronte al saldo delle somme richieste a fronte di una diminuzione degli introiti e alle perdite subite durante la pandemia. Risorse economiche sfumate che sicuramente non sono state coperte, se non in parte marginale, dagli spicci erogati con i vari ristori dal Governo. Insomma, in un momento in cui finalmente alcuni settori avrebbero potuto iniziare a vedere un minimo di incassi in più arriva l’ennesima mazzata, figlia di un’inottemperanza, la mancata approvazione del bilancio, della quale gli imprenditori non hanno alcuna colpa ma che pagano in prima persona sulla loro pelle.
Per tale motivo – concludono i due – chiediamo all’Amministrazione Comunale di interrompere immediatamente l’emissione delle cartelle di pagamento, annullando quelle già emesse, fino all’approvazione del bilancio, che auspichiamo avvenga nel minor tempo possibile, e di attivarsi con tempestività subito dopo per definire la tariffa scontata riguardante l’occupazione del suolo pubblico”.