Locri: chiusa la sede dell'Università di Messina. Gli studenti chiedono aiuto a Bova

Locri: chiusa la sede dell’Università di Messina. Gli studenti chiedono aiuto a Bova

Locri: chiusa la sede dell’Università di Messina. Gli studenti chiedono aiuto a Bova

martedì 27 Ottobre 2009 - 09:39

-Presidente Bova, gli studenti di Locri prima dei Bronzi e dei rimborsi ai partiti-: così esordiscono i rappresentanti degli studenti calabresi dell’Università di Messina dopo la chiusura del distaccamento di Locri.

Chiedono aiuti alle istituzioni affinchè possa essere risolto un problema di assoluta gravità; e lo fanno con una lettera aperta al Presidente del Consiglio Regionale che pubblichiamo integralmente.

Lettera aperta al Presidente Giuseppe Bova

Presidente Bova, gli studenti di Locri prima dei Bronzi e dei rimborsi ai partiti

Reggio Calabria, 26-10-09

Al Presidente del Consiglio regionale della Calabria

On. Giuseppe Bova

Onorevole Presidente,

da lunedì mattina gli studenti del corso di scienze sociali di Locri sono riuniti ad oltranza in un pacifico sit in di fronte alla locale sede decentrata dell’ormai ex polo didattico dell’università di Messina. Chiuso, dopo anni di stenti finanziari, per la persistente morosità degli enti locali consorziati che si erano impegnati a tenerlo in vita. Protestano, semplicemente, per vedersi riconosciuto il sacrosanto diritto di concludere i propri studi superiori lì dove li hanno iniziati. Si ribellano, ancor di più, contro delle istituzioni matrigne che hanno illuso tanti altri giovani della Locride di potersi stabilmente formare e impegnarsi come operatori sociali nella terra in cui sono nati. Terra che più di ogni altra subisce un esiziale, quotidiano dissanguamento delle sue energie migliori verso gli atenei del nord Italia.

La penuria di fatti concreti da parte dei Comuni dell’area e il clima di insufficiente mobilitazione delle forze sociali e produttive sta conducendo rapidamente, ancora una volta, al peggior risultato per la gioventù calabrese.

Ci chiediamo, se l’istituzione elettiva che Ella rappresenta possa e voglia dare un supporto decisivo per non far morire l’unico baluardo della istruzione universitaria pubblica nella Locride.

Apprendiamo dalla stampa, ad esempio, di consistenti avanzi di amministrazione derivanti dalla gestione del Consiglio regionale, che Ella si è detto disponibile ad utilizzare per il restauro e la permanenza dei Bronzi in città. Perché non utilizzarne, invece, almeno una parte, per sostenere il diritto allo studio della gioventù locridea? Meno di un milione di euro sarebbero sufficienti non solo a far sopravvivere, ma anche a rilanciare e rafforzare il polo universitario di Locri.

Ancora, la riforma-lampo della normativa sulle primarie regionali ha sgravato, in cinque minuti, le casse della Calabria dall’esborso di parecchie centinaia di migliaia di euro destinati ai partiti della regione. Perché non porre in votazione con la medesima urgenza un disegno di legge che trasformi quella previsione di spesa nella quota di partecipazione della Regione Calabria alla costituenda fondazione che sta tentando di salvare il corso di servizio sociale di Locri?

Vorremmo non dubitasse della nostra estraneità a qualsivoglia intento di bassa strumentalizzazione. Del resto, sappiamo tutti bene che l’ormai usurato “manuale del furbo politico” ci avrebbe dovuto sconsigliare vivamente dall’indirizzarLe questa lettera aperta. Poiché, con ogni evidenza, qualora Ella intendesse accogliere la nostra proposta (cosa che dovremmo mettere in conto, considerate le sue iniziative, condivisibili o meno, oggettivamente realizzate a sostegno della formazione dei giovani!), avrebbe senz’altro segnato un punto a suo vantaggio.

Ma quel “manuale” della furbizia, che è poi arroganza e autoreferenzialità di un’intera classe dirigente, sta già nuocendo troppo alla nostra Calabria. Da tempo è giunta l’ora di stracciarlo, a vantaggio dell’interesse generale della gioventù calabrese.

In nome di questo comune interesse, Le chiediamo perciò un’iniziativa forte e urgente, politica e simbolica, che dica con chiarezza ai giovani calabresi che le casse dei partiti e le vestigia del nostro passato, valgono, per le Istituzioni, almeno quanto il futuro e la speranza di un’intera generazione.

Loro, la gioventù di Locri, gli operatori sociali di domani, riuniti in sit in, ci credono e attendono.

In fede.

Francesco Spanò Pres. Prov. Azione Giovani – Giovane Italia

Vittorio Delfo Siclari Pres. Prov. Azione Universitaria

Vittorio D’Aleo Consigliere degli studenti Università di Messina

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