Presentati dai Ministri dell'Interno e della Giustizia i primi interventi straordinari contro la 'ndrangheta. Alfano: -è anche una battaglia culturale, per la prima volta inseriremo la parola 'ndrangheta nella legislazione Italiana-. Intanto dal video dell'attentato (nella videogallery) emerge che uno dei due attentatori è donna
I Ministri dell’Interno e della Giustizia, rispettivamente Roberto Maroni e Angelino Alfano, hanno concluso i lavori del vertice per la sicurezza presso la Prefettura di Reggio Calabria, dopo le bombe che negli ultimi giorni hanno scosso una città impaurita ma, finalmente, anche un pò rabbiosa.
I ministri hanno presentato i primi provvedimenti, spiegando che saranno rafforzate le strutture investigative per il contrasto alla ‘ndrangheta con l’invio, già lunedì prossimo, di 121 uomini delle forze dell’ordine tra poliziotti, carabinieri e finanzieri che saranno in prevalenza investigatori.
Maroni ha spiegato che, oltre a un aumento del controllo sul territorio, in questa fase -abbiamo considerato più importante dare ampio spazio alle attività investigative, cui sarà comunque affiancato un maggior controllo del territorio. Abbiamo scelto, almeno per il momento, di non portare l’esercito in Calabria perchè il problema non è tanto fisico-territoriale, quanto, appunto, investigativo-.
I Ministri hanno spiegato che già poche settimane fa, a fine 2009, prima degli attentati che hanno fatto crescere l’allarme ‘ndrangheta nel Reggino, erano state inviate proprio a Reggio 20 unità in più delle forze dell’ordine per combattere la criminalità organizzata. Elogiando il lavoro svolto da magistrati, giudici e forze di polizia, i Ministri hanno espresso vicinanza e solidarietà al Procuratore Generale e a tutti i suoi uffici, promettendo non solo più uomini ma anche nuovi mezzi e tante risorse economiche in più.
Inoltre, oltre alle 121 nuove unità di polizia, arriveranno subito a Reggio ben 6 nuovi magistrati (due sostituti procuratori generali e quattro pm in Procura) per potenziare gli uffici giudiziari della città.
All’incontro con i Ministri hanno partecipato il capo della polizia, Antonio Manganelli, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Leonardo Gallitelli, il comandante generale dalla Guardia di finanza, generale Cosimo D’Arrigo, il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, il sottosegretario agli interni, Alfredo Mantovano e i vertici della magistratura reggina per fare un punto sulla sicurezza dopo l’attentato di domenica scorsa davanti alla Procura generale della città.
Oltre l’invio di rinforzi per l’attività investigativa, Maroni ha annunciato, inoltre, la -rimodulazione delle misure di protezione per i magistrati e le persone più esposte nel contrasto alla ‘ndrangheta-. I Ministri, considerando ad alto rischio l’incolumità dei magistrati Reggini, hanno spiegato che verranno adottate nuove e più sicure misure nelle scorte e nel controllo della sicurezza. Inoltre Maroni ha anche confermato l’intenzione di stabilire a Reggio Calabria la sede della nuova Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alle mafie: una struttura la cui creazione sarà uno dei dieci punti del programma straordinario antimafia, che il Viminale, insieme al ministero della Giustizia, presenterà a breve al Consiglio dei ministri. Un’agenzia nazionale, che Maroni ha definito -utile- proprio per l’entità dei patrimoni confiscati alle organizzazioni criminali (6,8 miliardi tra beni mobili, immobili e aziende).
In un incontro con il Sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti, sarà stablita la sede dell’Agenzia.
Maroni ha spiegato che la ‘ndrangheta non è solo un problema di Reggio e della Calabria, ma ormai di tutt’Italia e anche del mondo: proprio per questo motivo, giovedì prossimo si insedierà a Milano una sezione locale della Commissione per le grandi opere che, sul modello di quanto già sta avvenendo in Abruzzo per la ricostruzione post-terremoto, avrà il compito di vigilare e monitorare il territorio dai possibili rischi di infiltrazioni della ‘ndrangheta e delle altre organizzazioni criminali negli appalti per la realizzazione di infrastrutture in vista dell’Expo 2015 che si terrà nel capoluogo lombardo.
Parole molto importanti anche dal Ministro della Giustizia Angelino Alfano: -la prima cosa che faremo è inserire la parola ‘ndrangheta all’interno della legislazione Italiana. E’ incredibile ma vero: ci sono tante norme che parlano esplicitamente di mafia e camorra ma per la legge del nostro Paese è come se la ‘ndrangheta non esistesse. Probabilmente questa mancanza testimonia una certa sottovalutazione del fenomeno ‘ndranghetistico da parte dello Stato nel corso degli anni, ma oggi poniamo fine a questo tipo di gap perchè siamo convinti che quella contro la criminaltà organizzata sia anche una battaglia culturale-.
In contemporanea a piazza Castello si svolgeva la fiaccolata antimafia indetta dai sindacati, cui hanno aderito numerosi movimenti di vario colore politico ed estrazione sociale: più di 500 persone hanno sfilato con fiaccole accese e gerbere gialle intorno al Castello Aragonese, tra il Tribunale e gli uffici del Giudice di Pace e della Procura Federale.
Intanto la trasmissione ‘AnnoZero’ ha diffuso in anteprima il video dell’attentato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso della Procura stessa (presente in basso nella VideoGallery): balza subito all’occhio come lo scooter sia guidato da una donna, definita da Sandro Ruotolo la -donna attentatrice, la lady della ‘ndrangheta-.