Maroni e Berlusconi: -Li abbiamo colpiti al cuore, è l'ennesimo successo dello Stato e non ci fermiamo qui, continueremo la nostra battaglia per la legalità-
Ennesimo, durissimo colpo alla ‘ndrangheta e alle sue ramificazioni in terra Lombarda. Con un’operazione imponente denominata ‘Il crimine’, portata avanti da oltre tremila carabinieri e poliziotti coordinati dalle Dda di Milano e Reggio Calabria, hanno arrestato oltre 300 persone e decapitato i vertici di alcune cosche che dalla terra d’origine (Rosarno, Sinopoli, Gioia Tauro, Siderno e altri paesi della Provincia di Reggio Calabria) avevano esteso i loro tentacoli in Lombardia, a Milano e dintorni, con infiltrazioni nelle imprese fino a cercare di arrivare a mettere le mani sull’Expo. Le accuse vanno dall’associazione di tipo mafioso al traffico di armi e stupefacenti, dall’omicidio all’estorsione, dall’usura ad altri gravi reati.
Sono state colpite le più importanti e potenti famiglie della ‘ndrangheta delle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone, oltre alle loro proiezioni extraregionali ed estere. Di fatto sono state -destrutturate-, dicono gli inquirenti, le cosche egemoni nel capoluogo reggino, nella fascia ionica ed in quella tirrenica, tra cui i Pelle
L’ultima operazione così imponente è stata ‘I fiori della notte di San Vito’. Era il 1994.
E’ un’inchiesta dirompente quella per la quale si sono aperte le porte del carcere per boss e affiliati e che è nata da una semplice intuizione dei carabinieri del gruppo di Monza che nel 2006 stavano indagando su un caso di droga. Intuizione che ha portato a documentare come la ‘ndrangheta in questi ultimi anni ha cambiato pelle: non solo perchè in Lombardia è diventata ‘mafia imprenditrice’ con infiltrazioni anche nel mondo delle istituzioni e della politica, ma anche per le sue caratteristiche di organizzazione, -unitaria, verticistica e piramidale-, per dirla con le parole del Procuratore antimafia Piero Grasso che, insieme ai Procuratori della Repubblica di Milano e Reggio Calabria, Edmondo Bruti Liberati e Giuseppe Pignatone, e al procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccasini, al procuratore generale di Milano, Manlio Minale e ai vertici delle forze dell’ordine, hanno raccontato l’inchiesta in una affollatissima conferenza stampa (in platea c’erano anche molti magistrati) nel Palazzo di Giustizia di Milano.
Ilda Boccassini ha spiegato che tanti degli arrestati di oggi sono persone -apparentemente insospettabili, figli di seconda generazione-, e mai sfiorati da alcuna inchiesta. E dopo aver ripercorso capitoli dell’indagine tra cui la vicenda dell’omicidio del boss Carmelo Novella, ucciso due anni fa da sicari inviati dalla Calabria fa perchè voleva rendere ‘autonoma’ la Lombardia ha detto: -La scoperta di una riunione fatta in un aula intitolata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ci ha caricato di più. E siamo arrivati a consegnare al Paese i risultati di questa indagine-.
Il Procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, ha parlato di un numero -eccezionalmente alto di affiliati-, aggiungendo che -la capacità di infiltrazione negli ambienti più diversi è la cosa che piu’ preoccupa-. Il Procuratore di Reggio, inoltre, ha commentato positivamente l’inserimento da parte del legislatore della ‘ndrangheta nel novero delle organizzazioni di tipo mafioso.
La notizia della maxi operazione ha fatto il giro del mondo ed è presente su numerosi siti di giornali e tv straniere. In Francia, il quotidiano LIBERATION ricorda che nella -vasta operazione- contro -la mafia calabrese- sono stati mobilitati 3000 agenti, mentre il sito del settimanale LE POINT mette in rilievo il numero delle persone arrestate: 300. Il quotidiano del pomeriggio ‘LE MONDE’ affema che gli arrestati sono avvenuti -sia nel sud dell’Italia che nelle ricche regioni del Nord, diventate ‘il polmone economico’ della ‘Ndrangheta-. Nel Regno Unito, la BBC parla di arresti importanti tra i capi dell’organizzazione (-top mafia boss-) tra cui Domenico Oppedisano, presunto padrino, fermato in Calabria. L’INDEPENDENT si limita a riportare la notizia battuta da un’agenzia stampa internazionale che dedica il titolo ai -300 arresti in una retata contro la criminalità-. In Spagna il quotidiano EL MUNDO riferisce di un -duro colpo assestato alla ‘Ndrangheta, la più potente e sanguinaria organizzazione criminale italiana- da Polizia e Carabinieri con -oltre 300 persone arrestate-. EL PAIS titola -Arrestati il capo della mafia e oltre 300 persone in una maxi operazione contro la ‘Ndrangheta-. La CNN sottolinea come l’operazione, coordinata dai due procuratori di Milano Ilda Bocassini e Giuseppe Pignatone, abbia portato all’arresto di centinaia di persone legate all’organizzazione mafiosa. L’articolo è corredato da una foto del ministro degli Interni, Roberto Maroni. La notizia dell’-operazione su vasta scala- contro la ‘Ndrangheta è riportata anche dai siti dei quotidiani statunitensi WASHINGTON POST e NEW YORK TIMES.
Per il Ministro dell’Interno Roberto Maroni è l’ennesimo grande successo, commentato con toni trionfali: -Si tratta in assoluto della più importante operazione contro la ‘ndrangheta degli ultimi anni, che oggi viene colpita al cuore del suo sistema criminale sia sotto l’aspetto organizzativo che quello patrimoniale-. Il Ministro si è congratulato con il Capo della Polizia Antonio Manganelli e con il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli. -Gli eccellenti risultati conseguiti in questi ultimi mesi contro la mafia – ha aggiunto il responsabile del Viminale – sono il frutto di una costante ed efficace opera di coordinamento tra le Forze di polizia e la magistratura, tutte impegnate in modo straordinario nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata-.
Maroni ha ricevuto apprezzamenti bipartisan da tutte le cariche dello Stato e da moltissimi esponenti del mondo politico e istituzionale.
Anche il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è intervenuto sull’argomento dicendo che -l’operazione condotta da Polizia e Carabinieri contro la ‘ndrangheta rappresenta l’ennesimo successo dello Stato contro la criminalità organizzata, a dimostrazione che le misure varate dal nostro governo e dal Parlamento stanno funzionando-. Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che lo scorso 28 gennaio durante il Consiglio dei Ministri straordinario di Reggio Calabria in cui è stato varato il Piano Straordinario Antimafia, aveva annunciato tempi duri per le cosche -con la speranza di sconfiggerle definitivamente nei prossimi anni-. Berlusconi ha aggiunto che -proprio per quest’operazione desidero complimentarmi con le forze dell’ordine, con i magistrati e con il ministro dell’Interno Roberto Maroni che con il loro impegno e la loro dedizione hanno reso possibile questo risultato. I grandi successi ottenuti in questi ultimi mesi nella lotta contro le organizzazioni criminali, infatti, non hanno eguali nella storia del nostro Paese. Continueremo la battaglia senza sosta per sradicare la malapianta dell’anti-Stato e per consentire il pieno sviluppo sociale ed economico dei territori ancora infestati dalle organizzazioni criminali-.
