La Reggina ci mette il cuore, ma è sempre più in crisi e perde ancora: 2-0 a Torino

La Reggina ci mette il cuore, ma è sempre più in crisi e perde ancora: 2-0 a Torino

La Reggina ci mette il cuore, ma è sempre più in crisi e perde ancora: 2-0 a Torino

venerdì 23 Ottobre 2009 - 21:21

Decisivo un eurogoal in rovesciata dell'ex Rolando Bianchi. La classifica si fa preoccupante: martedì altra dura trasferta a Lecce dove si deciderà il destino di Novellino: arriva l'esonero?

I numeri sono impietosi: in dieci partite sono arrivate cinque sconfitte e tre pareggi. Solo due vittorie. Sette goal fatti e quindici subiti: il terzo peggior attacco e la seconda peggior difesa della serie B. E nelle ultime tre gare sono arrivate tre sonore batoste, con sei goal al passivo e nessuna marcatura. La Reggina è in crisi nera e dire che è oggi una squadra allo sbando non sarebbe tanto lontano dalla realtà dei fatti.

Se non fosse per il cuore mostrato a Torino, dove – per la prima volta in questa stagione – i giocatori amaranto hanno saputo reagire al doppio svantaggio senza darsi per vinti, provando a rifarsi sotto e, quantomeno, accorciare le distanze con il goal della bandiera fino all’ultimo secondo di un ormai inutile recupero.

Sapevano che la partita era ormai persa, ma hanno forzato per trovare quel goal che avrebbe ridato un minimo di morale e speranza.

La situazione è difficile, buia.

Sembrano non esserci vie di uscita, ma Novellino – almeno per adesso – non si tocca: Foti gli ha dato due partite di tempo prima dell’esonero, e quindi adesso dipenderà tutto dal Lecce-Reggina di martedì sera.

E sarebbe un esonero difficile, sofferto, tormentato. Anche perchè quest’estate la squadra è stata costruita apposta per l’allenatore, con acquisti mirati sulle richieste di Novellino. Ma il mister non avrebbe alibi o scusanti: gran parte della tifoseria avrebbe voluto veder ‘saltare’ la panchina già da diverse settimane.

Si torna in campo tra tre giorni, e forse è l’unica nota positiva per una squadra che ormai non ha nulla da perdere e che, davvero, peggio di così non si capisce dove possa arrivare.

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