La Reggina si trasforma col Piacenza: vince 2-1 e convince tutti

La Reggina si trasforma col Piacenza: vince 2-1 e convince tutti

La Reggina si trasforma col Piacenza: vince 2-1 e convince tutti

lunedì 28 Settembre 2009 - 21:52

Novellino, però, nell'ultimo quarto d'ora sbaglia i cambi e costringe la squadra a chiudersi nella propria metà campo. La Reggina rischia grosso ma il Piacenza è poca cosa, e alla fine gli amaranto ritrovano i tre punti

In novanta minuti abbiamo avuto le conferme del campo rispetto a tutti i fiumi di parole che avevamo scritto nelle ultime settimane: la Reggina non riusciva a dare il meglio di se per motivi tattici, soffriva la pessima condizione di forma di quello che dovrebbe essere il suo faro, Sergio Volpi, ed era bloccata sulle fasce.

Novellino col Piacenza è coraggioso e manda in campo la formazione migliore possibile nel suo 4-4-2: la coppia dei centrali di centrocampo è la tanto sospirata MorosiniCarmona, con Volpi relegato in panchina. E tra i titolari c’è anche quel Simone Missiroli che dopo un anno in prestito a Treviso evidentemente è maturato in modo definitivo e adesso sta facendo impazzire i tifosi reggini, trascinando letteralmente la squadra al successo prendendola per mano nei momenti di difficoltà.

E la Reggina gioca, domina un modesto Piacenza per settantasette minuti. Va in vantaggio al quarantesimo del primo tempo con Cacia che sfrutta una papera dell’ex Puggioni, sfiora il raddoppio con un palo dello stesso Cacia dopo meno di due minuti, subisce l’1-1 subito dopo da Zammuto, su un’indecisione di Cassano.

Nella ripresa c’è solo la Reggina, che sfiora più volte il vantaggio trascinata da un eccezionale Missiroli. Il Piacenza fa da comparsa, e il 2-1 arriva con Pagano a venti minuti dal termine.

La Reggina continua a giocare bene anche dopo il vantaggio, sfiora il 3-1, ma Cacia ha i crampi e al 77° deve uscire: Novellino, che potrebbe inserire Alessio Viola accanto a Bonazzoli, sceglie di dare spazio a quel Sergio Volpi che dall’inizio del campionato non aveva mai ben figurato.

La squadra perde peso in avanti, indietreggia il baricentro e rischia di capitolare.

All’87°, poi, esce l’applauditissimo Missiroli per un difensore, Capelli, e la Reggina si chiude come se stesse giocando contro il Real Madrid, lasciando in avanti il solo Bonazzoli e quindi rinunciando anche alla possibilità dei contropiedi.

Gli ultimi minuti sono un incubo per il pubblico del Granillo, costretto a tenere il fiato sospeso assistendo a uno spettacolo inqualificabile, e cioè vedere una -corazzata- come la Reggina rimanere per un quarto d’ora quasi sempre schiacciata nella propria area di rigore da un Piacenza che non riesce a pareggiare solo perchè è davvero poca roba.

Al 95° l’arbitro manda tutti sotto la doccia, e per i tifosi amaranto è un gran sospiro di sollievo: la Reggina è tornata a vincere, ma che fatica!

Alla fine è festa per i seimila tifosi presenti sugli spalti, anche se la Curva è rimasta in silenzio nel primo tempo per dire ‘No alla tessera del tifoso’ e nella difesa in segno di contestazione alla squadra dopo le ultime pessime prestazioni (‘Quando inizierete a giocare, torneremo a cantare’ recitava uno striscione in Curva).

La Reggina ha costruito questa vittoria su un centrocampo gestito dalla coppia MorosiniCarmona con grande forza e quantità, e con due ‘catene’ di fascia efficaci e vivacissime: MissiroliBuscè a destra e PaganoRizzato a sinistra. Entrambe le coppie si rendono artefici di continue sovrapposizioni e fanno impazzire la retroguardia avversaria.

La speranza è che anche il mister sia d’accordo sul concetto che ‘squadra che vince non si cambia’: solo con Morosini e Missiroli titolari in questo momento la Reggina può esprimersi da grande.

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