S'è concluso il primo incontro alla Prefettura di Reggio Calabria dopo il grave attentato alla Procura di Reggio Calabria di domenica notte. Nitto Palma assicura: -il governo farà il massimo-. Intanto la gente continua a scendere in piazza e manifestare solidarietà

S’è concluso a Reggio in Prefettura il primo incontro dei vertici istituzionali delle forze dell’ordine dopo l’attentato alla Procura Generale di domenica notte: hanno partecipato il sottosegretario del Ministero dell’Interno Francesco Nitto Palma, il capo di gabinetto del Ministero della Giustizia Settembrino Nebbioso, il direttore della Direzione Anticrime Centrale Franco Gratteri, il procuratore capo di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, il procuratore generale Salvatore Di Landro, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Michele Prestipino, il questore Casabona, e il comandando provinciale dei Carabinieri Angelosanto e quello della Guardia di finanza Reda.

Nitto Palma ha subito spiegato che si è trattato di un incontro preparatorio in vista del vertice del 7 gennaio: venerdì, infatti, saranno a Reggio anche il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano.

Palma ha sottolineato -l’eccezionale gravità- del gesto, spiegando che -è stata la prima volta che la ‘ndrangheta ha deciso di attaccare così apertamente lo Stato e le Istituzioni del Paese. Avverto – ha aggiunto il sottosegretario del Ministero dell’Interno – la voglia di reagire dei calabresi-.

Nel corso del vertice si è appreso che il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone ed il procuratore generale Salvatore Di Landro, hanno formalizzato all’esponente del governo le richieste di poter disporre di più risorse. Più uomini e mezzi per poter contrastare al meglio la criminalità organizzata che sta tentanto di rialzare il tiro dopo le pesanti operazioni di polizia che negli anni scorsi avevano di fatto decapitato i vertici delle ‘ndrine calabresi.

Nitto Palma ha affermato che -è ferma volontà del Governo contrastare la criminalità organizzata. Del resto il 27 novembre scorso scrissi una lettera al capo della polizia, chiedendo più uomini per la provincia reggina: il 24 dicembre, nemmeno un mese dopo, ho ricevuto la risposta che mi preannunciava l’impiego di venti nuove unità. In Calabria arriveranno uomini e mezzi per le forze dell’ordine, in modo da contrastare la ‘ndrangheta a tutto campo. Lo Stato, come ha dimostrato in questi ultimi due anni, non ha alcuna esitazione nella lotta alla mafia-.

All’incontro ha partecipato anche il Prefetto di Reggio Francesco Musolino, che lascerà la città tra pochi giorni per trasferirsi a Genova: considerata la situazione di emergenza è stato anticipato a domani l’arrivo e l’insediamento a Reggio del nuovo Prefetto Luigi Varratta, già deciso prima di Natale.

Intanto la città continua a manifestare: in centinaia stanno scendendo in piazza per esprimere solidarietà e vicinanza nei confronti delle Istituzioni prese di mira dalla criminalità organizzata.

E’ senza dubbio un segnale positivo, soprattutto perchè è la prima volta che in Calabria la cittadinanza dimostra un tale senso civico e sente il dovere di esprimere pubblicamente le proprie sensazioni.

Dopo tanti altri attentati di silenzio e omertà, stavolta la gente ha deciso di schierarsi. E s’è schierata dalla parte dello Stato.