Reggio: molte incertezze per il post-Scopelliti. Palazzo San Giorgio è da ricostruire, ma il centrodestra ha mal di pancia e il centrosinistra continua a brancolare nel buio

Reggio: molte incertezze per il post-Scopelliti. Palazzo San Giorgio è da ricostruire, ma il centrodestra ha mal di pancia e il centrosinistra continua a brancolare nel buio

Reggio: molte incertezze per il post-Scopelliti. Palazzo San Giorgio è da ricostruire, ma il centrodestra ha mal di pancia e il centrosinistra continua a brancolare nel buio

sabato 24 Aprile 2010 - 11:13

Molti dubbi sui futuri candidati a sindaco, sia maggioranza che opposizione sono allo sbando

Reggio è ormai orfana del Sindaco che l’ha guidata, nonostante molti problemi in modo comunque brillante, negli ultimi 8 anni: si apre adesso il capitolo ‘successione’ e la situazione non è delle più rosee. Sia centrodestra che centrosinistra stanno dando vita, in città, a un teatrino poco qualificante che non lascia presagire nulla di buono. La maggioranza, con le ultime elezioni Regionali, ha perso non solo il suo leader e punto di riferimento, Scopelliti, ma anche l’importante figura di Franco Zoccali, City Manager, già nominato dalla nuova Giunta Regionale Direttore Generale alla Presidenza, e tre assessori strategici come Candeloro Imbalzano (Lavoro, Attività economiche e produttive e Area dello Stretto), Antonio Caridi (Ambiente) e Giovanni Bilardi (Politiche Comunitarie e del Mediterraneo, Cooperazione internazionale e PIT).

Palazzo San Giorgio, quindi, è da ricostruire: il Sindaco prima di abbandonare definitivamente la fascia tricolore ( «mi dispiace tantissimo» ha dichiarato nelle scorse ore), dovrà nominare quindi i tre assessori sostituti, il nuovo City Manager e dovrà decidere chi sarà il vicesindaco che svolgerà il ruolo di ‘Facente Funzioni’ fino alle prossime elezioni. Inoltre in Consiglio sarà nominato un nuovo consigliere del Partito Repubblicano vista l’elezione a Consigliere Regionale di Antonio Rappoccio, che non faceva parte della Giunta-Scopelliti ma che siedeva sugli scranni di Palazzo San Giorgio.

Sembrava certo, fino a pochi giorni fa, un vero e proprio reimpasto di Giunta, e all’interno della maggioranza si sono scatenati dissapori e malumori ad alta tensione. Alla fine è dovuto intervenire proprio Scopelliti per zittire tutti e minacciare di non assegnare le deleghe di Giunta ‘svuotate’ dagli assessori eletti alla Regione.

Nelle ultime ore, come abbiamo già scritto (vedi articolo correlato), la situazione s’è tranquillizzata grazie a un vertice durato oltre tre ore in cui sarebbero stati individuati i successori degli assessori eletti nelle figure di Anghelone, Plutino e Morisani mentre è sempre più probabile che Giuseppe Raffa resti vicesindaco e quindi guidi il Comune fino alle prossime elezioni.

E qui viene il nodo più importante: chi sarà il prossimo Sindaco della Città? O, almeno, chi saranno i candidati?

Sarà un momento più che importante, anzi fondamentale e decisivo per la storia di Reggio che dopo due grandi Sindaci come Italo Falcomatà e Giuseppe Scopelliti che hanno guidato la rinascita della Città, non può rischiare di bloccare il processo di crescita perchè si andrebbe a vanificare un lavoro faticosissimo ma esaltante. Inoltre il prossimo Sindaco sarà il Sindaco che dovrà traghettare la Città di Reggio verso la ‘Città Metropolitana’, che verosimilmente tra 2013 e 2014 entrerà in vigore grazie ai decreti attuativi sul federalismo.

Negli ultimi 16 anni, la Città ha avuto solo due sindaci: Falcomatà aveva governato otto anni prima di Scopelliti, e adesso toccherà a Raffa un periodo di transizione breve e simile ai sei mesi in cui Demetrio Naccari Carlizzi, nel 2002, sostituì Falcomatà prima delle elezioni che incoronarono per la prima volta Scopelliti. Il leiv-motiv che ha consentito alla città di crescere è stato la stabilità politica. Che adesso diventa fondamentale anche per il futuro.

Ancora non è chiaro se si voterà in autunno o nella prossima primavera, insieme ai Comuni di Bologna e Milano ma anche a Cosenza, Crotone e Catanzaro. Dipenderà dalle decisioni del Governo nazionale sul comune di Bologna. Ma a prescindere dalla data, mancano comunque solo pochi mesi e le forze politiche sembrano allo sbando.

Chi saranno i candidati? Nel centro/destra non è ancora definitivamente tramontata l’ipotesi di Francesco Nucara, reggino, 70enne e leader nazionale del Partito Repubblicano. Ma c’è chi pensa che dopo l’era-Scopelliti bisogna continuare ad avere alla guida della città un Sindaco giovane e vicino alla storia degli ultimi anni della città. Un uomo ancora vicino a Scopelliti come Lucio Dattola, presidente della Camera di Commercio di Reggio da un lustro, o Demi Arena, Amministratore Unico dell’Atam, potrebbe rappresentare un’alternativa rispetto al mondo della politica che non ha costruito una classe dirigente giovane che sia pronta alle importanti sfide del futuro.

Sull’altro fronte la situazione non è migliore: il Pd in città vale appena il 12% e gli alleati (Idv e Prc/Pci su tutti) rivendicano un ruolo più importante all’interno della coalizione. Il nome di Massimo Canale (Comunisti Italiani), forse l’unico che ha davvero provato negli ultimi anni a fare opposizione in consiglio comunale, non è buttato lì a caso: potrebbe essere una figura alternativa in grado di intercettare le istanze della città. Ma le principali forze del centrosinistra e in modo particolare il Pd sono pronte ad abbandonare il ruolo di leadership della coalizione? All’interno del partito, la scelta – rischiosa ma priva di alternative – potrebbe ricadere nuovamente su Demetrio Naccari Carlizzi, già battuto nel 2002 proprio da Scopelliti. Ma quello che era il ‘delfino’ di Falcomatà, deve ancora smaltire la clamorosa debacle alle Regionali dove anche Giuseppe Bova ha perso consensi ben al di sotto di ogni aspettativa, compromettendo quindi la propria forza politica interna al partito. La sfida tra Naccari e Bova, pur interna al Pd, è una sfida a 360°. Innanzitutto è una sfida generazionale: il primo ha 43 anni, il secondo 66. Ma è anche e soprattutto una sfida ideologica. Naccari incarna lo spirito democristiano, cattolico e ‘margheritino’ del Partito Democratico, mentre Bova ha alle spalle una storia politica tutta comunista.

Difficilmente, a prescindere dai nomi dei candidati, il centrosinistra riuscirà a vincere le elezioni se non troverà una figura che riconoscerà la bravura di Scopelliti, amatissimo dalla gente tanto quanto lo era Italo Falcomatà nel 2002. Scopelliti riuscì a vincere con una campagna elettorale anomala, in cui non si demonizzava nè criticava il centrosinistra ma, invece, il cui motto era «proseguire sulla strada tracciata dal grande Italo Falcomatà».

In una Città dal forte spirito identitario e dal grande orgoglio popolare, andare a toccare quelli che sono comunemente considerati veri e propri ‘miti’ in cui ci si riconosce quotidianamente significherebbe farsi un clamoroso autogoal.

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