Reggio si stringe intorno alla patrona, Maria Santissima della Consolazione

Reggio si stringe intorno alla patrona, Maria Santissima della Consolazione

Reggio si stringe intorno alla patrona, Maria Santissima della Consolazione

venerdì 11 Settembre 2009 - 23:07

E' la giornata della processione in cui la Vara con l'effige della Madonna viene trasportata dalla Basilica dell'Eremo fino al Duomo: «Chî terremoti, câ guèrra e câ pàci, sta fèsta si fìci, sta fèsta si fàci!»

Il giorno dedicato alla Madonna della Consolazione è arrivato anche quest’anno, e come sempre la città si stringe intorno alla propria patrona che da quasi cinque secoli venera con grande devozione e sentimento.

Maria Santissima della Consolazione è uno degli appellativi utilizzati dalla Chiesa cattolica nella venerazione di Maria, madre di Gesù, ed è, insieme a San Giorgio, la patrona della città di Reggio Calabria.

La Festa della Madonna della Consolazione, comunemente detta -Festa i Marònna- rappresenta un evento estremamente sentito dai devoti reggini e dai cittadini tutti, tanto da aver sempre caratterizzato la cultura, le usanze e le tradizioni cittadine.

L’effige della Madonna della Consolazione è ospitata dalla Basilica dell’Eremo, chiamata anche -Santuario di Santa Maria della Consolazione-, che si trova nella zona collinare nord della città.

Ogni anno, il secondo sabato di settembre i Portatori della Vara trasportano, con un’appassionante processione che coinvolge oltre centomila fedeli, la Vara dalla Basilica dell’Eremo fino alla cattedrale, il Duomo, percorrendo oltre 5km di strada sotto i 1.000kg del peso della stessa Vara.

In queste ore, i fedeli sono già raccolti in veglia alla Basilica dell’Eremo, dove si svolge un lungo momento di preghiera che dura tutta la notte e che è accompagnato dal tipico intrattenimento dei Portatori della Vara, che fuori dalla chiesa suonano e ballano la caratteristica Tarantella.

La festa dura quattro giorni: il martedì successivo, infatti (quest’anno sarà martedì 15), la Vara viene nuovamente portata in processione per le vie centrali della città, dove i cittadini sono soliti salutarla esponendo sui balconi e sulle finestre ciò che di più pregiato hanno, per salutare la Santa Patrona.

Durante i quattro giorni della festa, che si conclude con un imponente spettacolo pirotecico direttamente dalle acque dello Stretto, la città si trasforma con numerosi eventi: spettacoli, danze, balli, musiche, luna park, bancarelle, piatti tipici e serate all’aperto.

Il più famoso detto che accompagna questa festa è: « Chî terremoti, câ guèrra e câ pàci, sta fèsta si fìci, sta fèsta si fàci!»

La tradizione narra che la sacra effice (il dipinto risale al 1547) nel 1577 parlò a un umile fraticello per annunciare la fine della terribile pestilenza che in quel momento affliggeva la città.

Si narra anche che il dipinto, portato nella cattedrale, riapparì subito dopo sulla collina dell’Eremo: i fedeli interpretarono questo prodigio come un segno della Madonna che chiedeva di erigere proprio in quel luogo la sua chiesa, e la popolazione così fece.

Seguiranno ulteriori approfondimenti storico/culturali e reportage fotografici.

Le foto a corredo dell’articolo sono di Peppe Caridi e rappresentano le festività patronali, con lo spettacolo pirotecnico sulle acque antistanti il Lungomare Falcomatà, e la processione della Vara di martedì 11 settembre 2007

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