Botta e risposta tra Loiero e Gentile sulle prossime regionali in Calabria
Il Presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, dopo la decisione di uscir fuori dalla Società Stretto di Messina, ha rilasciato un’intervista al quotidiano ‘La Discussione’ in edicola oggi in cui ha rilasciato forti dichiarazioni che stanno facendo tanto discutere in vista della tornata elettorale di marzo 2010.
«Tra me e Scopelliti ci sono almeno cinque punti a mio favore», ha detto il governatore. «Lui vince nella provincia e nella città di Reggio Calabria, ma per il resto perde dappertutto. Ad oggi le cose stanno così».
«Scopelliti – prosegue Loiero – ha già dato prova della sua capacità di governo nei due anni in cui è stato assessore regionale al Lavoro. Ed è stata un’esperienza a dir poco catastrofica. Per quanto ci riguarda abbiamo fatto un gran lavoro. Forse non abbiamo saputo comunicarlo abbastanza perchè in questo abbiamo qualche limite. Sul mio territorio si addensa un numero infinito di pregiudizi, di problemi. Questo rende difficilissimo tutto. Però la gente capisce la fatica che costa governare la Calabria. E soprattutto il popolo di centrosinistra è convinto che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Se dovessi essere riconfermato alla guida della Regione, porterò avanti la programmazione europea. Poi, bisogna preparare la Calabria al federalismo fiscale. In questi anni infatti ho compreso che occorre dare un’immagine di stabilità al territorio perchè questo vuol dire fiducia. E se un territorio non ha fiducia è un male per tutti».
Ha risposto subito il vice coordinatore regionale del Pdl in Calabria, Antonio Gentile: «Loiero? Un gran simpaticone, con questi cinque punti in piu somiglia a Totti che, in una pubblicità di Sky, si ferisce alla mano e dice ‘sò contento, cosi tre punti domenica sono sicuri. Non ho motivo di acredine verso Loiero perchè questa sua nota si commenta da sè: non è una cosa seria. È serio, invece che Loiero deve prima vincere le primarie nel Pd e poi potrà essere considerato il nostro antagonista: nel frattempo ha perso per strada Idv, parte di Rifondazione e buona metà del suo partito, che non nasconde di non volerlo ricandidare. L’ultimo sondaggio di cui disponiamo tutti è quello di Crespi che dà Scopelliti al 48, Loiero al 30 e Callipo e l’Udc entrambi al 9% ed è un sondaggio regolarmente depositato con le schede e con i riferimenti a cui fa testo la legge. Loiero somiglia al tenente Hiroo Onoda, che si arrese nel 1974, ben 29 anni dopo la fine della guerra, credendo ancora di essere in conflitto: fa un pò tenerezza».
Ha risposto anche Michele Filippelli, presidente del movimento politico -Difendiamoci da Agazio Loiero- diffondendo una nota in cui dice che «il Governatore uscente Loiero dichiara di avere 5 punti di vantaggio sul nostro candidato Presidente Peppe Scopelliti. Forse il Governatore Loiero non ha compreso bene o, peggio ancora, non riesce a realizzare in concreto che lui ha solo 5 punti percentuali in tutto. Ma come si fa ad essere cosi’ spregiudicati con affermazioni di questo tipo? Ma in che terra viviamo? Chi ha distrutto e tradito le speranze dei calabresi diventa un eroe, chi, invece, opera ed ottiene grandi risultati, come ad esempio la città metropolitana a Reggio Calabria, diventa un perdente? Che Agazio Loiero pensi a trattenere i suoi -compagni- nel partito e poi a vincere le primarie, piuttosto che diffondere notizie di sondaggi a cui non crederebbero neanche i suoi piu’ stretti collaboratori. Dobbiamo leggere addirittura, che il fallimento prodotto in questi cinque anni sciagurati sia non veritiero e che, anzi, la colpa e’ di una disinformazione. Ma come? Se ne -accorge-, guarda caso, solo dopo 4 anni e 9 mesi di governo? Caro Loiero, la Calabria sara’ certamente una terra povera, ma e’ una terra ricca di orgoglio, cosi’ come in tutta la regione e non solo a Reggio Calabria, ci sono ragazze e ragazzi fieri di essere calabresi e pronti a bocciare sul campo Lei e tutti coloro che sono stati protagonisti fallimentari di una politica obsoleta, simbolo di vecchiume. Noi sogniamo altro, una squadra preparata di giovani, una nuova classe dirigente politica, una speranza in cui credere ed una certezza da alimentare giorno dopo giorno, con una politica dei fatti. Per questo ben vengano giovani come Peppe Scopelliti o Giacomo Mancini, saranno sostenuti e non paragonati ai soliti Loiero, Bova, Adamo, Minniti e Guccione, mi creda sarebbe tempo perso e fino ad oggi, per noi giovani, ne e’ stato sprecato molto».