La scommessa della Idrolines: da Reggio alle Eolie per fare volare l’area dello Stretto

La scommessa della Idrolines: da Reggio alle Eolie per fare volare l’area dello Stretto

La scommessa della Idrolines: da Reggio alle Eolie per fare volare l’area dello Stretto

venerdì 24 Aprile 2009 - 12:34

Presentato a Palazzo dei Leoni il progetto della società specializzata in collegamenti con idrovolanti. Si inizierà nell’estate 2009 con una fase sperimentale, ma l’obiettivo è ampliare il raggio d’azione. La Provincia ha offerto il proprio supporto logistico-promozionale

In attesa della Metropolitana del mare, prove di volo sullo Stretto verso la nostra provincia. Stamattina a Palazzo dei Leoni, in sala Giunta, è stato presentato il progetto della “Idrolines s.r.l.”, società che opera nel settore dei trasporti con idrovolanti e che ha deciso di investire sul nostro territorio. A fare gli onori di casa il presidente dalla Provincia Regionale Nanni Ricevuto, che ha garantito il supporto logistico-promozionale per la buona riuscita dell’investimento.

Ma veniamo al progetto. Le Rotte. Il punto di partenza sarà a Reggio Calabria, nei pressi dell’Aeroporto “Tito Minniti”. Le principali destinazioni indicate per il 2009 sono le Isole Eolie, ma su richiesta e nell’ottica di un piano complessivo di sviluppo verranno inserite anche Taormina, Milazzo, Portorosa/Tindari, Messina Porto e altre mete in Sicilia, che successivamente potranno anche essere collegate tra loro. Lo start up è previsto per l’estate 2009. Inizialmente si tratterà di un servizio per così dire sperimentale, da attuare con un solo mezzo utilizzato (dieci posti disponibili) in attesa delle risposte del mercato. L’obiettivo però è di potenziare la flotta, raggiungendo quota 4-5 aeroplani nel giro di un quadriennio.

Perché l’idrovolante? A spiegarlo è il comandante Mauro Calvano: “Esperienze positive in diverse zone del mondo, in Grecia, alle Maldive, in Canada ma anche a Malta, hanno dimostrato che sono mezzi affidabili, veloci e comodi. Le esigenze ed i relativi costi infrastrutturali per le operazioni Idro sono estremamente limitate e consistono in un pontile per lo sbarco passeggeri, una barca appoggio (gommone) e una minima struttura per ricevimento dei passeggeri, oltre alle dotazioni di sicurezza (costo complessivo circa 30 mila euro). E non va sottolineato l’impatto ambientale, che è bassissimo”.

Per permettere la sperimentazione si prevede l’utilizzo di pontili galleggianti che saranno ubicati nelle zone individuate con le Autorità e le Amministrazioni locali. La Idrolines si è detta oggi pronta ad incentivare il Trasporto Idrovolante nell’area dello Stretto di Messina e delle Isole Eolie. Determinante però, secondo quanto riferito dai vertici della società, sarà il supporto degli Enti preposti, delle Autorità e delle Amministrazioni, per la rapida ed efficace definizione dei punti di approdo ed il rilascio delle necessarie autorizzazioni e concessioni per i pontili di sbarco dei passeggeri. Calvano ha infatti spiegato che rispetto ad uno sforzo minimo per creare le condizioni per avviare servizio, è lunghissimo l’iter amministrativo-burocratico. Fatta chiarezza sul piano legislativo, resta la lunga e delicata fase delle concessioni e delle autorizzazioni. Fase per la quale la Idrolines chiede un supporto alle Istituzioni. “Stiamo cercando di fornire un servizio al territorio, – ha continuato Calvano – che parte come turistico ma che potrà divenire di pubblica utilità. Vogliamo investire parecchi milioni, chiediamo solo di non essere ostacolati”. Nessuna richiesta economica dunque, anche se i prezzi, con un finanziamento di tipo regionale, potrebbero essere nettamente ridotti. “Inizialmente il costo di viaggio dovrebbe aggirarsi intorno ai 120 euro. Ma con una copertura economica per garantire la continuità territoriale, siamo pronti ad abbattere i prezzi fino a 40-50 euro”.

Prospettive. Come detto ampliare il numero delle rotte, dei mezzi e il mercato di riferimento, con possibilità di effettuare anche voli turistici per traffico crocieristico. Idrolines è partner di Harbour Air Malta, che opera da due anni nel Porto della Valletta collegando l’isola di Gozo ed offrendo voli turistici direttamente dal waterfront dove sono ormeggiate le navi da crociera nel porto. Per provare a mettere in piedi un sistema di questo tipo però, bisognerà testare le risposte dei flussi e del territorio e servirà almeno un anno. La nostra provincia riuscirà a volare?

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