Scopelliti domani si insedia, sulla Giunta ancora molti dubbi. Intanto la sinistra ricomincia a dare qualche segno di vita

Scopelliti domani si insedia, sulla Giunta ancora molti dubbi. Intanto la sinistra ricomincia a dare qualche segno di vita

Scopelliti domani si insedia, sulla Giunta ancora molti dubbi. Intanto la sinistra ricomincia a dare qualche segno di vita

martedì 13 Aprile 2010 - 17:52

Con Franco Laratta e Giuseppe Strangio il Partito Democratico Calabrese torna a parlare dopo oltre 15 giorni di silenzio assoluto

Domani alle ore 12:00 a Catanzaro, nella sede della Presidenza di Palazzo Alemanni, avverrà il passaggio di consegne tra Agazio Loiero e Giuseppe Scopelliti: i due si incontreranno e il nuovo Governatore della Calabria, esattamente 17 giorni dopo il voto, si insedierà nel principale scranno Regionale: l’ha annunciato lo stesso Governatore dalla sua pagina di Facebook dov’è seguito da oltre diecimila ‘fans’.

In merito alla squadra di Governo, Scopelliti ha detto che -sulla composizione della Giunta regionale non ho preso ancora alcuna decisione-. Secondo le ultime ipotesi, gli Assessori saranno 12 tra cui due esterni (Alberto Sarra e una donna).

Lo Statuto della Regione prevede che la Giunta, sia composta da un massimo di 12 assessori, con possibilità di due esterni e due sottosegretari. L’esecutivo, sempre a norma di Statuto, dovrà essere nominato entro dieci giorni dalla proclamazione di Scopelliti, un termine, comunque, che non viene considerato tassativo.

Pochi dubbi, invece, sul Presidente del Consiglio Regionale che con ogni probabilità sarà Francesco Talarico, 43enne dell’Udc. E’ quindi particolarmente evidente, nei vertici Regionali, la svolta generazionale: da Agazio Loiero (70) a Giuseppe Scopelliti (43) per la Presidenza della Giunta, e da Giuseppe Bova (67) a Francesco Talarico (43) per la Presidenza del Consiglio Regionale.

La speranza dei Calabresi è che questa svolta generazionale possa concretizzarsi anche in una svolta totale di una Regione oggi allo sbando, piena di problemi e di gravi emergenze.

Intanto, da domani Scopelliti ha 90 giorni di tempo per dimettersi da Sindaco di Reggio: prima dovrà decidere chi sarà il vicesindaco che diventerà -Facente Funzioni- per molti mesi e forse addirittura per un anno intero. Rimarrà l’attuale Peppe Raffa? Anche a Palazzo San Giorgio bisognerà ricostruire la squadra di Governo, vista l’elezione di tre Assessori Comunali nel Consiglio Regionale (Antonio Caridi, Candeloro Imbalzano e Giovanni Bilardi).

Intanto il Partito Democratico, finalmente, torna a battere qualche colpo dopo due settimane di totale silenzio. A Reggio ha parlato il segretario provinciale Giuseppe Strangio mentre Franco Laratta commentato anche i risultati dei ballottaggi di ieri: -Tra i tanti risultato negativi, fanno pensare moltissimo quelli di Vibo, Acri e San Giovanni in Fiore. In questo ultimo comune la botta è risultata molto forte, devastante. Ma il vento di destra ha spazzato via la nostra arroganza e le nostre illusioni in tutta la Calabria, mentre altre città cadranno il prossimo anno se non si interviene per tempo. Fa davvero scalpore il fatto che a risultare determinanti nella elezioni dei sindaci di centrodestra, sono stati in alcuni comuni come San Giovanni in Fiore, i voti della sinistra storica, perfino quelli di Rifondazione, Comunisti italiani e Italia dei valori! Un chiaro e netto segnale contro le nomenclature del Pd che hanno perso il contatto con i suoi elettori. Una risposta anche ai tanti fallimenti politico amministrativi. Una botta dura e meritata! Prima di condannare, emettere sentenze e cercare facili auto assoluzioni, il Pd farebbe bene a chiedersi le ragioni di tutto questo. Come è potuto accadere. Ma a nessuno di noi serve dire ‘io l’avevo detto’. Se anche fosse stato così, come effettivamente è accaduto, ora non serve proprio a nulla. Il Pd deve cambiare radicalmente. Tutto dobbiamo metterci in discussione. L’ho detto prima delle regionali, lo dico ora con maggiore convinzione. E’ da tempo che scrivo sulla stampa e dico nelle manifestazioni che nel sud la classe dirigente del centro/sinistra non cambia da 30 anni. La nostra gente ora vuole una svolta. Alla fine il Pd viene percepito, ed in parte risulta, la sommatoria dei vecchi gruppi dirigenti dei Ds e della Margherita. Un gravissimo errore. una cosa che ha segnato i nostri fallimenti alle regionali e alle amministrative-.

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