Direttamente dall'home page del suo blog, il leader dell'Italia dei Valori lancia un duro attacco al parlamentare reggino Aurelio Misiti
Che all’interno dell’Idv in Calabria non è tutto rose e fiori lo sappiamo da tempo: il partito è commissariato e a tanti esponenti non è andata giù l’idea di Antonio Di Pietro che, dando piena fiducia all’europarlamentare Luigi De Magistris ha deciso di non appoggiare il centro/sinistra e il Presidente uscente Agazio Loiero e di sostenere la lista civica dell’imprenditore vibonese Pippo Callipo.
Secondo molti esponenti del partito, infatti, si tratta di un suicidio politico e di un regalo al centro/destra, ma la corrente che appoggia Di Pietro e De Magistris ha risposto di preferire una certa coerenza di ideali, valori e riferimenti di principio rispetto a eventuali poltrone di potere che poi sfociano nel malgoverno.
I ‘mal di pancia’ del reggino Aurelio Misiti continuano a creare subbuglio all’interno dell’Italia dei Valori, ed è proprio Di Pietro, nell’home page del suo Blog, ad attaccare duramente l’ex coordinatore Regionale: -Chi non rispetta il programma? Se ne vada-. Così si intitola l’articolo dedicato ai problemi con Misiti.
-Trovo opportuno – ha scritto Di Pietro – che il parlamentare Aurelio Misiti esca al più presto, come ha annunciato, dall’Italia dei Valori. Caro Misiti, non si può sponsorizzare una politica ambientale completamente contraria ai valori che vogliamo rappresentare e che abbiamo sposato, anche dopo alcune contraddizioni e ripensamenti, atteggiamenti che ritengo facciano parte della naturale evoluzione politica di un partito-.
-Gli inceneritori uccidono – ha proseguito il leader Idv – la soluzione è la raccolta differenziata. Le centrali nucleari sono un attentato verso la popolazione ed una fesseria economica, le energie rinnovabili sono il futuro. Loiero è impresentabile e Callipo è il candidato che IDV appoggerà alle prossime elezioni regionali in Calabria. Tralascio la tua frenetica sponsorizzazione del ponte di Messina, così convinta da farti etichettare come ‘uomo di Berlusconi in Calabria per il ponte’-.
-Nel rispetto di questa distanza siderale di valori e programmatica – ha concluso Di Pietro – trovo opportuno che Misiti lasci il partito per confluire nella formazione che meglio lo rappresenta, così come reputo opportuno che debba dimettersi da parlamentare perché non è con la formazione presso la quale confluirà, qualsiasi essa sia, che gli elettori lo avrebbero voluto il 14 aprile del 2008-.
