Quanto successo oggi al porto di Reggio non fa che confermare la disastrosa condizione del servizio di trasporti nello stretto e l'esasperante -status- di pendolare
Chi, stamattina, s’era svegliato alle 06:30 per andare in ufficio, all’università, a lavorare, sostenere esami o seguire le lezioni nell’altra sponda dello Stretto è arrivato a destinazione dopo le 11. Lo sanno bene i 400 pendolari rimasti bloccati per più di due ore al porto di Reggio (vedi articolo in home-page).
Attraversare lo Stretto è un’odissea quotidiana, un inferno di ritardi, guasti, disservizi e disagi. Il sistema dei trasporti nello Stretto è al collasso, ha toccato il fondo mentre il Consiglio di Stato ha risolto i ricorsi e le sentenze che bloccavano il nuovo servizio, la Meteropolitana del Mare. Servizio che qualche tempo fa, (vedi aritcolo correlato), avevamo definito un gigantesco bluff ai danni dei pendolari. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che dà ragione al consorzio ‘Metromare’ (composto da Rfi e Ustica Lines) confermando l’assegnazione del servizio, dovrà ora essere il Ministero a far partire il servizio.
Un servizio che prevede l’attivazione di rotte circolari all’interno dello Stretto, che i pendolari definiscono -turistiche-. Gli aliscafi che partiranno da Reggio e Messina non collegheranno direttamente le due città, ma faranno tappa a Villa San Giovanni e a Papardo. Viene da chiedersi, come già più volte abbiamo sostenuto, quanto sia utile la sosta a Villa dove le ‘Caronte & Tourist’ garantiscono un collegamento costante e efficiente. Fuori discussione l’attracco a Papardo, dove non esiste alcun tipo di pontile nè uno straccio di progetto per realizzarlo. Sono quindi ancora tanti i nodi da sciogliere, perchè dopo l’incontro a Montecitorio con il Comitato dei Pendolari dello Stretto anche il Ministro Matteoli pare aver capito quanto questa fantomatica ‘Metropolitana del Mare’ sia un bluff.
I pendolari sognano collegamenti costanti, veloci e diretti tra Reggio e Messina, senza disagi e disservizi e con un prolungamento delle corse anche nelle ore serali e notturni. Dovrebbe essere, in fondo, la base da cui partire per sancire nei fatti l’Area Metropolitana dello Stretto tanto discussa e auspicata da tutti i fronti.