Venditti, i new media e l'orgoglio ritrovato della Calabria

Venditti, i new media e l’orgoglio ritrovato della Calabria

Venditti, i new media e l’orgoglio ritrovato della Calabria

martedì 13 Ottobre 2009 - 07:52

Riflessioni sul tormentone mediatico del giorno: non si placa la bufera su Venditti e sulle sue dichiarazioni 'contro' la Calabria

-Perché Dio ha fatto la Calabria?- Così, durante un concerto in terra Sicula, Antonello Venditti più di un anno fa s’era espresso per -spronare una Regione devastata-, almeno così ha detto per difendersi dalle accuse che da giorni e giorni lo stanno tormendando.

Tutto è iniziato quando un Calabrese ha ascoltato quelle parole su un video pubblicato su Youtube (lo potete vedere in basso nella VideoGallery n.d.r.) e, indignato, ha scritto alla Redazione del giornale online più letto della Regione, Strill.it.

Lo stesso giornale ha colto la palla al balzo, pubblicato il video e scatenato una polemica senza confine: è il mondo dei new media, in cui i cittadini indagano, scoprono, denunciano, in cui sono parte attiva del mondo dell’informazione e della comunicazione tra Social Network, Forum, Youtube, Chat e chi più ne ha più ne metta.

C’è un mondo professionale, nel settore del giornalismo, che è pronto a questi cambiamenti e che ha esaltato gli strumenti offerti dalle nuove tecnologie per creare un sistema di informazione e comunicazione più democratico e libero, più vicino alle richieste dei cittadini: possiamo affermare senza ombra di dubbio che sui media tradizionali, senza internet, nessuno avrebbe mai saputo di quelle parole di Venditti.

Ma siamo nel 2009, internet c’è e le parole di Venditti pure. Parole forti, violente, estreme. Poco equilibrate per un artista che sempre più spesso, troppo spesso ahinoi, negli ultimi anni ha smesso di fare musica e ha iniziato a fare politica, filosofia, accademia.

-Perché Dio ha fatto la Calabria?-: parole che hanno scatenato l’indignazione di una Regione che ha sempre amato il cantautore Romano, che ha sempre riempito i suoi concerti e le sue tasche.

Glielo fa notare anche Giuseppe Scopelliti, Sindaco di Reggio Calabria, forse pentito di aver ospitato Venditti sul Lungomare per uno dei concerti più belli dell’estate 2007, quando oltre cinquantamila persone si deliziarono delle sue note sul Chilometro più bello d’Italia.

Era il 19 agosto, e durante quel concerto dal palco di piazza Indipendenza, Venditti si lasciò andare a frasi amorevoli del tipo “che città stupenda“, oppure -sono felice di essere qui“ e ancora “per me è un onore essere qui“.

Un frasario ‘classico’ di musicisti e cantanti, ma che certamente cozza – e non poco – con quel -Perché Dio ha fatto la Calabria?- che ha scatenato le ire del Sindaco Reggino: -come calabresi siamo indignati e offesi dalle dichiarazioni di Antonello Venditti. Quanto da lui affermato è inequivocabile perché comprovato dalle immagini che ormai spopolano su Internet. Ciò che mi domando è come sia possibile esprimere giudizi gratuiti con questa nonchalance. Anche perché Venditti spesso è venuto nella nostra regione riscuotendo consenso, successo, applausi e fiumi di danaro. Non si è reso conto di aver detto un cumulo di sciocchezze. Attendiamo le sue scuse. La Calabria esiste, ciò che non esiste è la supposta egemonia culturale di certi artisti che si autodefiniscono nazional – popolari e che, invece, sputano sentenze dai loro lussuosi salotti romani. Colgo l’occasione per invitarlo a studiare non solo la geografia, ma anche un pò di storia per scoprire che questa Regione ha dato tanto al Paese in termini umani, culturali e professionali. La Calabria, infatti, ha dato i natali a filosofi antichi e moderni, storici, eroi del Risorgimento, leader politici e campioni del mondo-.

E s’è scatenato, ancora una volta su internet (e non è un caso!) quel moto d’orgoglio che alla Calabria mancava da tempo: Corrado Alvaro, Ibico, Nosside, Tommaso Campanella, Nicola Giunta, Gioacchino da Fiore, Umberto Boccioni, Mattia Preti, Francesco Cilea, Loredana Bertè, Mia Martini, Mino Reitano, Rocco Barbaro, Giacomo Battaglia, Luigi Misefari, Franco Neri, Elisabetta Gregoraci, Vittoria Belvedere, Gianni Amelio, Anassila, Domenico Spanò Bolani, Giuseppe De Nava, Italo Falcomatà, Giuseppe Valentino, Zaleuco (considerato il primo Legislatore del mondo occidentale), Raffaele Piria, Niccolò da Reggio, Nicola Calipari, Tito Minniti, Guglielmo Pepe, Stefano Romeo, San Francesco di Paola, San Gaetano Catanoso, Gennaro Gattuso, Simone Perrotta, Vincenzo Iaquinta, Gianni Versace … sono solo alcuni dei personaggi della storia, della religione, dello sport e dello spettacolo che hanno segnato la storia dell’Italia e del mondo, e che la Calabria è orgogliosa di avere tra i propri ideali di riferimento.

Per non parlare delle ricchezze geografiche, artistiche, archeologiche di una Regione che vive il dramma del malgoverno e dell’incuria pubblica, della cattiva amministrazione ma che ancora pulsa un cuore grande e battagliero, che vive soavemente una realtà spesso incontaminata in cui non s’è perso il rapporto dell’armonia rurale e campestre con il mondo della natura.

Una Regione che vede risvegliato il suo orgoglio dalle parole offensive di un cantautore, e di molti altri personaggi pubblici che hanno cavalcato l’onda, nella speranza di ritrovare la crescita e lo sviluppo dei tempi in cui era la culla della civiltà nel cuore del Mediterraneo.

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