“Accetto questa sentenza – ha affermato Ripepi nel corso di una diretta Facebook – e continuerò a difendermi nel secondo e, nell’eventuale, terzo grado di giudizio"
REGGIO CALABRIA – Il consigliere comunale Massimo Ripepi è stato condannato dal Tribunale di Reggio Calabria a 6 mesi di reclusione con l’accusa di favoreggiamento personale nei confronti di un uomo, oggi deceduto, che era stato accusato di violenza sessuale ai danni della propria nipote, una bambina di 10 anni. La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Reggio Calabria in composizione monocratica . Lo ha reso noto, con un post su Facebook, lo stesso Ripepi, coordinatore per la Calabria di “Alternativa popolare”, dichiarando la sua intenzione di proseguire la battaglia legale nei successivi gradi di giudizio.
Al consigliere comunale viene contestato, in particolare, secondo quanto è riportato nel capo d’imputazione, “di avere aiutato un indagato per violenza sessuale ad eludere le investigazioni”. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna di Ripepi a 11 mesi di reclusione. “Accetto questa sentenza – ha affermato Ripepi nel corso di una diretta Facebook – e continuerò a difendermi nel secondo e, nell’eventuale, terzo grado di giudizio. Le sentenze non si discutono, ma continuerò a combattere per la verità perché sono assolutamente innocente. Ho fatto solo il bene di una famiglia. Non mi pento di averlo fatto e lo rifarei ancora“.
