Reggio. Il feretro di Rosetta Neto Falcomatà accolto da una folla commossa

Reggio. Il feretro di Rosetta Neto Falcomatà accolto da una folla commossa

Dario Rondinella

Reggio. Il feretro di Rosetta Neto Falcomatà accolto da una folla commossa

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giovedì 04 Aprile 2024 - 14:37

L'omelia è stata celebrata dal parroco don Gabriele Bentoglio insieme a don Gianni Polimeni, sempre molto vicino alla famiglia Falcomatà

REGGIO CALABRIA – Una grande folla ha accolto il feretro della professoressa di Rosetta Neto, nel piazzale della Chiesa di Sant’Agostino. Una folla numerosa e commossa per l’ultimo saluto alla mamma del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà e dell’indimenticato primo cittadino della “Primavera reggina”, Italo Falcomatà. Donna di cultura, impegnata nel sociale, attraverso la Fondazione Falcomatà, dove numerose sono state le iniziative realizzate nel corso di questi anni, la più importante, il premio giornalistico: “La matita rossa e blu“. L’omelia è stata celebrata dal parroco don Gabriele Bentoglio insieme a don Gianni Polimeni, sempre molto vicino alla famiglia Falcomatà, in prima fila ad assistere i figli Giuseppe e Valeria che sia all’inizio e sia alla fine hanno accompagnato abbracciati stratti l’uno con l’altro , il feretro della madre.

folla funerale

“La nostra sorella Rosetta ha fatto davvero un bel cammino. Anche in questi ultimi giorni di sofferenza volgeva lo sguardo fisso verso Gesù e su Maria trovando conforto nei momenti delicati di ricovero prima al Morelli e poi al Gom di ReggioRosetta ha creduto nella speranza e ha vissuto nella fede, ha vissuto sempre nel dono della vita. Sempre accanto al marito e ai figli. Fin dalla giovinezza ha vissuto i valori del dono quando educava, per quasi ministero della guida dei ragazzi nel solco della cultura, schiere di giovani tra letteratura e teatro. Rosetta ha vissuto una vita nel servizio del dono, non per sé, ma con un motivo ben preciso, quello di realizzare qualcosa anche per il Signore. Quanta eredità  Rosetta ha lasciato ai suoi cari. Che volto che aveva Rosetta, con il suo sguardo ed il suo sorriso, bello e risplendente anche nel momento del disagio. Rosetta non temeva alcun male”.

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