Accanto al rieletto deputato, c'è il Governatore calabrese Occhiuto. L'accento però è tutto sulle cose reggine e sulla voglia di scalare Palazzo San Giorgio
REGGIO CALABRIA – Il neodeputato (prima era senatore) Giuseppe Mangialavori, coordinatore regionale di Forza Italia, non riesce a sganciarsi dagli impegni capitolini e non raggiunge Reggio Calabria. In piazza Duomo ci sono Ciccio Cannizzaro, Roberto Occhiuto, una Giusi Princi molto defilata, consiglieri regionali e comunali.
E una mega-folla in festa per il “suo” deputato, rieletto trionfalmente nel collegio uninominale per la Camera di Reggio Calabria città con oltre 65mila suffragi che, ovviamente, hanno molto contribuito a fare della Calabria la “roccaforte azzurra” che è adesso, con una percentuale di consensi più che doppia rispetto a quella strappata dalle “truppe” berlusconiane in àmbito nazionale.
Occhiuto: ora la Calabria è la “capitale” di Forza Italia
«Che vittoria è stata? Una vittoria che serve a rendere ancor più forte il Governo regionale nel suo rapporto col Governo nazionale. Potremo sostenere le necessità dei calabresi con maggior autorevolezza e determinazione – dice ai giornalisti il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto –, confidando nel fatto che Forza Italia, cioè una delle forze di governo, possa considerare la Calabria la sua “capitale”».
E certo Occhiuto non ha torto nel merito e soprattutto sulla proiezione in àmbito nazionale della valenza del successo elettorale qui in Calabria.
L’appuntamento reggino però vuol deliberatamente essere lontano da riti e proclami, da Roma e da Germaneto; talmente che il previsto “brindisi” finale Cannizzaro preferisce derubricarlo a un «brindisi simbolico, in sordina», o ancor meglio all’espressione di «buon auspicio per il futuro di Reggio e della Calabria».
Sguardo fisso alle prossime Comunali
Il Dna – non lontano, in realtà, da quello di un precedente appuntamento al quale insieme a Cannizzaro e a vari consiglieri regionali, proprio come ieri sera, non era mancato il governatore Occhiuto – è quello di un comizio-non-comizio.
E certo!, le elezioni sono ormai alle spalle, dirà il lettore. Sbagliato: il nocciolo della questione è che solo rade parole sono dedicate alle Politiche del 25 settembre, all’ottima affermazione di Forza Italia sul fronte calabrese con punte d’autentico trionfo che coincidono con la stravittoria dello stesso Cannizzaro nel collegio di Reggio città e del collega di partito e fin qui consigliere regionale Gianni Arruzzolo nel collegio, sempre per la Camera, Vibo Valentia-Piana di Gioia Tauro. Lo sguardo non è alle elezioni appena trascorse, ma alle prossime; e in particolare alle Comunali di Reggio Calabria che prima o poi ci saranno… almeno in teoria fra tre anni, nel 2025.
Le migliaia di supporter in piazza sono accolte con la distribuzione di braccialetti con lo slogan Con la testa e con il cuore per Reggio e la Calabria che ha un po’ identificato la campagna elettorale del parlamentare. In cielo, un drone per le riprese anche aeree. Dietro Cannizzaro e Occhiuto, il videowall con un’enorme scritta «65.913 volte grazie», ai lati i consiglieri regionali del Reggino di Forza Italia (sul palco c’è anche Salvatore Cirillo di Italia al centro, presenza che non pare affatto casuale) e i colleghi di partito consiglieri comunali a Palazzo San Giorgio.
La campagna elettorale «partita …con i botti»
«Un centrodestra unito, coeso, forte, che compete quando c’è da competere a differenza di quelli della Sinistra che si accavallano, si distruggono politicamente tra di loro…». Durante il suo ampio discorso, Cannizzaro fa riferimento alle caratteristiche dello schieramento cui appartiene come pure agli stanziamenti della giunta Occhiuto per la viabilità nel Reggino, per il borgo di Gerace e per il Santuario mariano di Polsi, ai fondi per l’Aeroporto dello Stretto («Ma ve lo ricordate, Mario Oliverio? Ora sembrano essersene dimenticati tutti, ma da Presidente della Regione stava per far chiudere lo scalo…») e al rapporto intenso con la Regione.
Ma anche a una campagna elettorale «partita con il botto; anzi, “con i botti”», è il suo passaggio ironico riferito ai colpi di pistola esplosi contro la sua segreteria politica la sera del 24 agosto scorso. Prodromi di una «campagna elettorale all’insegna della sobrietà, per esempio senza svolgere comizi pubblici». Anche se il responsabile nazionale Mezzogiorno di Forza Italia non può fare a meno di denotare: «Qui, 13 giorni fa ci sono stati Enrico Letta, Pierluigi Bersani e Roberto Speranza, con tutto l’apparato del Partito democratico: gli amici della Digos mi dicono che oggi siamo il doppio rispetto a quel giorno…».
E non mancano gli accenti critici, come sui «200 milioni di euro di Agenda urbana persi per l’insipienza della classe dirigente del Partito democratico. Ma li riprenderemo quando saremo al governo della città… Il bello viene adesso – ribadisce Ciccio Cannizzaro –, io non mi darò pace fin quando Reggio non la vedrò rinascere».
«La riconquista del Comune? Noi siamo già pronti»
La chiosa sul risultato ottenute alle Politiche, più che altro, arriva nella breve intervista post-comizio. «Noi eravamo fiduciosi perché siamo impegnati tutti i giorni sul territorio assieme ai sindaci e agli amministratori locali insieme ai quali siamo riusciti a raggiungere questo risultato – è il commento del deputato reggino –. Il risultato non è “di Cannizzaro” o “di Occhiuto” ma loro e di tutti i consiglieri regionali, dei sindaci, degli amministratori locali che puntualmente sono accanto a noi perché noi, tutti i giorni siamo accanto a loro. Ha vinto il tessuto amministrativo della comunità… e poi il popolo, che questa sera ci ha manifestato quest’affetto incredibile. Una piazza così gremita credo che a Reggio non si vedesse da molto tempo».
Quindi, per Palazzo San Giorgio si riparte da qui? «Ma noi siamo già pronti – gioca “a carte scoperte” Ciccio Cannizzaro –. Dobbiamo solo riunirci insieme agli amici di Fratelli d’Italia, della Lega, di Noi moderati, di tante ulteriori componenti politiche che stanno nascendo in città e che, insieme a noi, hanno un grande desiderio. Anzi, due: spazzar via il Pd e la Sinistra, che da dieci anni hanno devastato la città, e ridare a Reggio Calabria la degna guida che merita. Lo abbiamo detto in tutte le salse, ci siamo sgolati… a ogni singolo reggino, però, vogliamo pure attribuire una responsabilità: d’essere costruttore del risorgimento di Reggio e della Calabria». E allora, indichiamo anche in chiave futura un punto di forza e un punto di debolezza del centrodestra attuale… «Punti deboli? Sinceramente, non ne vedo: stiamo governando la Regione Calabria da 11 mesi e i risultati sono tangibili e sotto gli occhi di tutti… Ma se proprio debbo indicarne uno, dico l’assoluta inadeguatezza del Pd e dell’intero centrosinistra, che dalla minoranza non riescono neanche a formulare proposte: e questo non è un bene per chi governa. Quindi, auspichiamo tempi migliori per il Pd e per la Sinistra».