Dopo l’uscita di scena di Forza Italia, son proseguiti a Palazzo San Giorgio i preliminari di Consiglio comunale.
De Biasi (Lega): ma Castorina ha aderito al Pd o no?
Il capogruppo leghista Peppe De Biasi manifesta apprezzamento per la disponibilità del sindaco facente funzioni Paolo Brunetti a mettere a disposizione la struttura comunale per racimolare somme per circa un milione di euro. Nei giorni scorsi era stato il collega di Carroccio ed ex candidato sindaco Nino Minicuci a far sapere d’essere in grado di trovare circa un milione di euro nel giro di 60 giorni, per esempio rimodulando i 200mila euro l’anno per il car sharing, che il leghista non include tra i servizi-chiave per la città, per ottenere un secondo serbatoio idrico per le esigenze dei residenti.
Chiesti lumi comunque sui residui e, quanto alle opere pubbliche, sulle ragioni tecniche delle troppe “incompiute”.
Ma non può mancare una “frecciatina” su Nino Castorina: «A che gruppo consiliare ha aderito?». Una domanda retorica per tornare sul triste capitolo del passato dissidio tra il consigliere-indagato e il Partito democratico e il recente ritrovato idillio. Secondo De Biasi, elementi che svelerebbero «doppiopesismi e di mancanza di una linea unitaria in seno al Partito democratico».
Pronta la replica dell’interessato: zero cause ostative
Inevitabile, alla richiesta dell’ex capogruppo dèm di replicare “per fatto personale”, la rampogna di Marra, pronto a «sospendere i preliminari e passare all’esame dei punti all’ordine del giorno assumendomene la responsabilità, se la cosa si trasforma in un dibattito su questioni personali legate a un consigliere».
Castorina «rivendica» le sue dichiarazioni del passato, senza tralasciare un po’ di curaro per chi – il sindaco Giuseppe Falcomatà, oggi sospeso ai sensi della “Severino” per la condanna di primo grado nel processo “Miramare” – gli aveva chiesto di dimettersi.
E puntualizza: «Intanto, il capogruppo Peppe Sera ha dichiarato anche pubblicamente che non ci sono cause ostative al mio rientro nel gruppo, e infatti non ne esistono. Ma va pure detto che un consigliere già iscritto a un gruppo consiliare, al proprio rientro in Aula dopo un periodo di sospensione continua a essere iscritto a quel gruppo, salvo che sia lui stesso a scegliere di cambiare. Le dinamiche interne al partito sono altra cosa, vedremo cosa deciderà il Pd: ottimo l’interesse al riguardo di De Biasi, forse vuol farne parte…».
Marino (Fdi) ‘frena’ su Castorina
Poco dopo, “palla” a Fratelli d’Italia e a Demetrio Marino. Che esordisce lamentando i disagi per 130 genitori e 36 operatori per la nota chiusura dei centri diurni (in piazza Italia, simultaneamente andava in scena la protesta in materia), chiedendo di convocare una conferenza di servizi con assessore comunale e regionale al Welfare e sindaco facente funzioni Brunetti.
Enzo Marra chiarisce che già ieri era emersa in autonomia analoga posizione da parte dello stesso assessore al settore Demetrio Delfino, ma Marino scandisce l’urgenza d’avere risposte sul tema.
Sul “caso Castorina”, evidenzia il capogruppo meloniano d’appoggiare la richiesta della Lega: una domanda specifica, se il consigliere ‘ritrovato’ continui ad aderire al Partito democratico. Mentre precisa Marino d’essere rimasto in Aula «perché in quest’Aula ci sono state situazioni analoghe, nel passato recente come in quello remoto».
Citata quale esempio, l’autosospensione di Massimo Ripepi da Fdi per una vicenda personale. Questo perché «occorre che i partiti riassumano urgentemente il proprio ruolo, che devono dare in maniera asettica e credibile un indirizzo rispetto a ciò che accade. Perché proprio per fatti di questo genere la gente ormai non va più a votare e non è interessata a far politica ‘partitica’ o a iscriversi a gruppi politici organizzati. Non possiamo non riflettere su questo. Io oggi potrei dire tante cose sulla ‘vicenda Castorina’, ma chi sono io per dirlo? – così Demetrio Marino –. Quindi è importante che prima di tutto sia l’interessato a sapere quale sia il suo destino politico: doveva essere il Pd a chiarirlo, e non è stato fatto».
Ripepi: e allora Cisterna e Meloni? Castorina è innocente fino al terzo grado di giudizio
Lo stesso Ripepi (Italia al Centro) torna esclusivamente sul ‘caso Castorina’; ed è sùbito una sorprendente arringa. Sorprendente soprattutto nella direzione.
«Per me Nino Castorina è assolutamente innocente – scandisce immediatamente Massimo Ripepi -, non perché lo dico io ma perché lo dice la Costituzione. Certo però la politica deve farsi carico di questa cosa: ecco perché è importante chiarire che non si può certo usare due pesi e due misure. Ma come vi permettete di chiedere le dimissioni di Nino Castorina, farisei, scribi, ipocriti? Alberto Cisterna è stato assolto: in questi dieci anni non avrebbe potuto più fare il magistrato, né tantomeno il presidente di Sezione al Tribunale di Roma? No: per me, Castorina è assolutamente innocente fino al terzo grado di giudizio.
Parlavi di me, ma io mi sono autosospeso – Ripepi si rivolge così all’ex collega di gruppo Demetrio Marino –. Del resto: un pentito di ‘ndrangheta ha accusato la stessa Giorgia Meloni d’aver fatto non si sa cosa, ma la Meloni non s’è sospesa… Non si possono fare ‘due pesi e due misure’. Questa dichiarazione non farà piacere agli scribi e farisei ipocriti che s’aspettavano di veder ‘scorrere il sangue’ stamattina qui… Per cui: caro Demetrio, se vuoi essere coerente, di’ a Giorgia Meloni d’autosospendersi a sua volta dal partito che guida. Del resto: lo stesso Italo Falcomatà, per me il più grande sindaco che Reggio Calabria abbia mai avuto, ricevette 40 o forse 45 avvisi di garanzia: possiamo noi dire che il compianto Italo non fosse una persona integerrima? La verità è che il giustizialismo diffuso sta distruggendo tutto. Tanto, che io ben comprendo i dirigenti comunali ‘paralizzati’ nel loro lavoro, che prima di mettere una semplice firma chiedono pareri a Ministeri d’ogni tipo».
Sera: il Pd è un grande partito, non un monolite
Non rinuncia certo a dire la sua Peppe Sera, del resto più volte chiamato in causa nel corso di vari interventi sulla vicenda di Nino Castorina e sul suo endorsement a favore del collega piddino.
«I regolamenti, le leggi, le norme fatte dagli uomini sono nelle mani degli uomini: poi c’è la legge di Dio… ma quella non la tocco, l’hai evocata tu», Sera indirizza un sorriso sarcastico a Massimo Ripepi.
In un intervento articolato, precisa Sera che «il Pd è un grande partito, caro De Biasi, non ci siete abituati… Non è un monolite, il Partito democratico, ma ha diverse ‘anime’ che hanno una visione diversa sui problemi però alla fine trovano una sintesi. Comunque ha risposto molto bene il consigliere Castorina: sono contento che sia qui, perché innanzitutto c’è un uomo, anche se le vicende in cui è stato coinvolto oggettivamente non sono belle. E sul caso Cisterna, sì, ci sono architetture normative abominevoli in Italia, forse nei nostri Codici abbiamo usato troppe parole… di sicuro serve un intervento governativo in materia di Giustizia».
Versace a Brunetti: Aeroporto, zero tempo da perdere. Urge un raccordo col neosindaco di Messina Basile
Prende la parola a sua volta, il sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace, lodando l’intervento di Massimo Ripepi: «Non sarai solo, qui dentro siamo in tanti a pensarla allo stesso modo. Ma se la politica oggi è diventata ciò che hai detto, è perché abbiamo lasciato spazio a quattro stolti, a sovranisti e populisti che oggi, in un momento-chiave su scala internazionale, mettono a repentaglio un Governo e il futuro di un Paese intero».
Rinnovata poi la solidarietà ai lavoratori di Alival-Lactalis: «Confido nell’azione di quest’Amministrazione affinché anche possa essere partecipe al tavolo istituzionale romano e possa portare avanti a sua volta la causa di uomini e donne che, oggi, non vedono più in maniera chiara il proprio futuro».
Ma c’è pure un accorato riferimento alla situazione volativa, e qui Versace si rivolge direttamente all’omologo di Palazzo San Giorgio Paolo Brunetti: «T’invito formalmente a prendere in mano la questione-Aeroporto dello Stretto e a prendere contatti anche col neosindaco di Messina Federico Basile: non è possibile – scandisce Carmelo Versace – che qualcuno decida per noi, una volta ancora, in senso negativo. Questa è un’azione che dobbiamo mettere in campo al più presto, con un confronto coi consiglieri d’opposizione che vada oltre gli ‘steccati’ di partito».
E rammenta l’apertura della discarica di Melicuccà, che «oggi diventa un fatto reale, che si può toccare: compiute tutte le debite verifiche, oggi la discarica è aperta, e trova conferma il percorso aperto dal sindaco Giuseppe Falcomatà diversi anni fa».
Castorina, mega-arringa su giustizialismo & dintorni
A seguire, il preannunciato intervento ‘ordinario’ di Nino Castorina: «Oggi per me è un giorno importante non solo perché rientro nell’aula ‘Pietro Battaglia’ ma anche perché posso finalmente proseguire nel mio mandato, che gli elettori hanno sancito facendo di me il consigliere comunale di maggioranza più votato, peraltro a sei anni dal primo mandato. Oggi non parliamo d’elezione, ma di Costituzione: e qui dentro dobbiamo capire tutti se l’articolo 27 della nostra Costituzione vale per tutti o no, solo per alcuni reati o per tutti. Ne va della democrazia partecipata, della tenuta del Consiglio comunale, della storia della nostra città.
Altro che ‘sgarbo ai reggini’, a fronte di un concorso morale in falso qui Forza Italia dimentica i reati anche di ‘ndrangheta di cui sono stati accusati in modo gravissimo alcuni suoi esponenti… La doppia morale fa male alla città – tuona Castorina –. Siamo davanti a un punto su cui non io, non voi ma tutti dobbiamo batterci in modo chiaro, anche perché casi anche molto recenti ci dicono che la Giustizia, a conclusione dei processi, ha detto altro… Io ho avuto una limitazione della libertà personale, però la Giustizia la rispetto comunque; di certo però va rispettata sempre, anche quando Tar e Consiglio di Stato ci dicono che le Comunali sono valide, per una ‘prova di resistenza’ talmente chiara, talmente evidente che io sarei stato il primo eletto anche moltiplicando per quattro o per cinque i voti contestati.
Molto importante, peraltro, pure che la stampa racconti i fatti per com’è andata realmente. Mentre Fi incardina una discussione ‘pelosa’ su Nino Castorina, mentre qualcuno una discussione sul processo che verrà vuol farla in Consiglio comunale, io invece chiedo: ma dopo una conferenza stampa in Aeroporto che sembrava una convention di Forza Italia, che fine hanno fatto i 20 milioni di euro per l’ammodernamento del nostro scalo? Comunque: io sarò sempre da questa parte dell’Aula, starò sempre nel centrosinistra, perché ho motivi d’impegno politico e ragioni valoriali che anche volendo m’impediscono di stare dall’altra parte. Ribadisco però che alcune cose vanno chiarite: non si può sentire che la presunzione d’innocenza si rispetta per alcune persone e per altre no, che avvalersi della facoltà di non rispondere a 48 ore da un’operazione di polizia non è più un diritto ma diventa ‘scena muta davanti al gip’… Una situazione da Alabama anni Cinquanta, anzi peggio».
Pazzano torna sulla ‘questione morale’
Non può mancare l’intervento di Saverio Pazzano (La Strada); intanto, per solidarizzare anche in Aula coi lavoratori dei centri diurni, tema caro al movimento. «Quando dicevamo che mancavano 17 mensilità a lavoratrici e lavoratori di questo settore, non abbiamo trovato conforto in nessun altro gruppo consiliare: mi auguro che almeno adesso la situazione sia cambiata», osserva l’ex candidato sindaco della Sinistra radicale.
Ma come potrebbe restare non toccato il ‘tema del giorno’, su cui oltretutto già lo stesso Pazzano aveva chiesto accoratamente a Nino Castorina – con nuances in verità alquanto diverse da quelle espresse da Forza Italia – di non tornare in Aula?
Lo fa, il consigliere di minoranza, rendendo omaggio al ‘mostro sacro’ del giornalismo Eugenio Scalfari appena scomparso, il cui stesso cognome svela le calabresissime origini, leggendo brani da un’intervista rilasciatagli 41 anni fa dal compianto segretario del Pci Enrico Berlinguer, pubblicata su Repubblica il 28 luglio del 1981: la famosa intervista sulla “palude” e la “questione morale” («I partiti di oggi sono soprattutto ‘macchine’ di potere e di clientela», fra i punti enucleati dal consigliere de La Strada).
Lavori sospesi per un’ora e mezza
Filippo Burrone sceglie completamente un altro tenore d’intervento. E con opinabile eleganza – specie considerando i ben noti modi del commiato verso l’interessato – critica senza nominarlo l’ex vicesindaco Tonino Perna, «un impalpabile che vagava per Palazzo San Giorgio» oppure, se si preferisce citando un altro passaggio di Burrone, «un personaggio che ha preferito alla Sinistra ‘caparbia’ la Sinistra di Capalbio».
Intorno a mezzogiorno, con Brunetti impegnato a ricevere i lavoratori dei Centri diurni l’Assemblea sospende i propri lavori: resteranno congelati per circa un’ora e mezza.