Reggio. In viaggio con le Unità di Strada nel mondo dei clochards

Reggio. In viaggio con le Unità di Strada nel mondo dei clochards

Elisabetta Marcianò

Reggio. In viaggio con le Unità di Strada nel mondo dei clochards

mercoledì 17 Novembre 2021 - 11:26

"Molti di loro scelgono di vivere per strada come noi possiamo decidere di sposarci, andare a vivere su una barca o studiare medicina."

Scrivere di un senzatetto è affidarsi ad una possibilità che ti appartiene” perché in realtà nessuno è immune dal ritrovarsi un giorno, per scelta o senza capirne i motivi, a “sentire” la strada come una casa. Noi di Tempo Stretto siamo scesi in questa “casa” accanto alle Unità di Strada provando a capire come si svolge il loro lavoro, quanto “umano, troppo umano” sia il compito dei 5 professionisti che “camminano” ogni giorno lungo le storie più diverse per incontrare e guadagnare la fiducia di persone che nel mondo non hanno più fiducia; di persone che urlano al mondo il diritto di essere libere e accettate, ma anche di quelle che si sono ritrovate per strada come scivolate da una vita normale a qualcosa che è arrivato e che non hanno potuto fare a meno di accogliere.

Come nasce questo servizio?

L’Unità di Strada è un servizio del comune di Reggio Calabria assessorato politiche sociali, nato a seguito di un regolare bando pubblicato circa un anno fa. Siamo 5, tutti professionisti e con delle competenze specifiche nel sociale e nella sanità. Lavoriamo sempre anche durante i festivi e nelle ore notturne comprendo l’intero territorio della città dove, in questo momento, abbiamo “censito” circa 100 contatti e 81 prese in carico. Il nostro compito non sono solo vicinanza e dialogo, ma anche e soprattutto la risoluzione dei problemi di ordine sanitario e burocratico. L’impegno maggiore, poi, è riuscire a disintossicarli dalla piaga dell’alcolismo, una delle cause più frequenti di morte”

Intorno al clochards si è sviluppata una vera e propria letteratura a tratti poetica che aspira al mito della libertà assoluta. Voi invece cosa incontrate davvero?

Ogni genere di storie da quelle più crude e prive di poesia a confronti profondi, riflessioni intense che spesso si fanno con alcuni di loro. Visioni diverse della vita, posso assicurarti che a volte rimaniamo senza parole rispetto ai rapporti che si instaurano con loro fatti di fiducia conquistata, gioia, gratitudine e condivisione di rinascite soprattutto quando riusciamo a “strapparli” dall’alcool. Molti di loro vogliono vivere per strada, hanno trovato la soluzione alle loro esigenze interiori scegliendola come noi possiamo decidere di sposarci, andare a vivere su una barca o studiare medicina. Accanto a queste. poi, le persone che per difficoltà economiche, disagi particolari, disturbi anche di origine mentale si sono ritrovate senza supporto e li interveniamo con altri strumenti cercando strade per riportarli ad un normalità che desiderano.”

Il loro senso di libertà dalle regole del modo elude anche il bisogno di amare, la ricerca di una relazione d’amore stabile? Fino a che punto amano la solitudine e di cosa hanno più paura?

La ricerca dell’amore è presente, almeno nelle storie che abbiamo incontrato noi. Alcuni per amore hanno anche provato a rientrare in quei canoni di normalità che avevano abbandonato senza riuscirci. Posso dirti, quindi, che il bisogno d’amore c’è ed è una costante per moltissimi di loro. Hanno paura di morire nonostante la morte sia una compagna sempre vicina, alcuni hanno paura di morire da soli anche se scelgono di vivere in solitudine ed è per questo che spesso dormono per strada sotto gli occhi di tutti. Uno di loro mi ha detto “dormo fuori perché se muoio qualcuno mi vede.”

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