Il macellaio che accoltellò a morte un ladro intrufolatosi di notte a casa sua, in contrada Oliveto, periferia Sud della città
REGGIO CALABRIA – Prenderà il via il prossimo 27 dicembre, davanti alla Corte d’Assise di Reggio Calabria, il processo contro Francesco Putortì, agli arresti domiciliari dal 27 settembre dopo circa quattro mesi di carcere, il macellaio che accoltellò a morte un ladro intrufolatosi di notte a casa sua, in contrada Oliveto, periferia Sud della città. La vittima, lo ricordiamo, un catanese di 30 anni, Alfio Stancampiano, agì forse in seguito a un’imbeccata da parte di qualcuno, e non era da solo, nella stessa occasione rimase ferito il 46enne complice Giovanni Bruno.
Rientrando a casa, Putortì li sorprese al piano superiore dello stabile e, stando a quanto evidenziato dai suoi legali Giulia Dieni e Natale Polimeni, nel corso di una colluttazione avrebbe ferito i due ladri, che a quel punto persero le pistole (legalmente detenute da Putortì) di cui s’erano impossessati. Stancampiano fu poi abbandonato dai complici nei giardini dell’ospedale “Eugenio Morelli”, ma non riuscì a salvarsi. A causa delle ferite riportate, Bruno dovette invece farsi curare all’ospedale di Messina. L’accusa contesta invece al macellaio d’aver accoltellato entrambi colpendoli alle spalle mentre fuggivano.