Il nuovo incarico lo ha definito un impegno e non una sfida. Le tante priorità ha spiegato, si potranno affrontare con il lavoro di squadra
REGGIO CALABRIA – “Potete chiamarmi prefetta”. Sono state le prime parole della nuova prefetta di Reggio Calabria, Clara Vaccaro nel presentarsi alla stampa. Il nuovo incarico lo ha definito un impegno e non una sfida. Le tante priorità ha spiegato, si potranno affrontare con il lavoro di squadra.
“Sono nata a Messina, ma non conosco la città, come non conosco la Calabria. Mio padre, siciliano, ma di un’altra zona, si trovava lì in quanto ufficiale di Marina”. Nata nel 1962, la nuova prefetta ha conseguito la laurea in giurisprudenza alla Sapienza di Roma e specializzata in diritto amministrativo all’Università Federico II di Napoli, ed ha svolto il ruolo di prefetto ad Arezzo. Già vice capo dipartimento e direttore centrale per la difesa civile e le politiche di protezione civile presso il dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. La nuova prefetta svolgerà anche l’incarico di commissario straordinario del governo per l’area del Comune di San Ferdinando.
“Tutte le realtà sono una sfida, ogni città ha le sue problematiche, ma io non voglio parlare di una sfida, bensì di un impegno. “La prefettura, – usando una frase del prefetto Caruso – è al servizio di sua maestà il cittadino”. Deve soddisfare le esigenze di una comunità e non solo. Io cerco di avere un atteggiamento aperto, di ascolto”. La nuova prefetta ha poi parlato anche della sua passione per lo sport, “sono una fondista, non sono per lo scatto, i veri risultati si vedono dopo un lavoro costante e attento”. Riferendosi al suo predecessore, Mariani, che è nominato alla Prefettura di Palermo, ha detto che cercherà di dare continuità al lavoro che ha svolto in questi quattro anni e mezzo.
Comuni sciolti per mafia e e sbarchi migranti le prime questioni da affrontare, problemi che non sono ormai non solo problemi del Sud, “un fenomeno ha sottolineato – che qui è molto più evidente, ma anche in altre regioni si sono verificati scioglimenti per mafia. Il mio approccio, sarà quello di verificare sempre. Ogni commissariamento è una sconfitta, il nostro impegno deve essere quello di rispristinare i giusti equilibri».
Mentre sul tema degli sbarchi lo ha paragonato ad un labirinto molto grosso e complesso e va affrontato passo per passo. Il Sud è una terra di accoglienza, ma anche di grande difficoltà, noi faremo la nostra parte cercando anche di coinvolgere il territorio. E’ anche una questione di risorse, non sarà facile, ma conto e confido in una direzione generale intelligente sulla questione”.