REGGIO CALABRIA – Mentre la giunta Occhiuto sta per conoscere – pare – il suo varo, atteso nelle prossime ore…, programmaticamente il punto #1 rimane quello di sempre: metter mano alla malandatissima Sanità della Calabria.
Occhiuto, un masochista?
Secondo il presidente del movimento politico Reggio settepuntozero Ernesto Siclari, Roberto Occhiuto «è partito col piede giusto» e in particolare andrebbe apprezzato il «senso di responsabilità che da ormai troppi decenni la politica italiana e forse globale ha smarrito lungo una strada tecno economica di convenienza».
Del resto, afferrare – oltre alle redini di Germaneto – l’incarico di commissario governativo alla Sanità, in Calabria, appare «vero e proprio masochismo amministrativo. Ed è qui che il nodo viene al pettine: o si scioglie o si strappa, certo, ma senza alcun dubbio connota il neo Presidente della Giunta Regionale quale uomo politico di gran coraggio e senso delle Istituzioni».
Perché, rileva Siclari, «sembrerà ormai strano, ma la Politica quella vera è questa: assunzione di responsabilità, dimostrazione di capacità gestionali e rispetto di ruoli e competenze.
Ernesto Siclari si dice invece non sorpreso dalle «frettolose» dichiarazioni di Amalia Bruni in quanto, asserisce lui, «la Sinistra ragiona ormai con i canoni della sconfitta del primato della politica, della abdicazione al cospetto di “squadre di esperti” con “ampi poteri”».
Trasuderebbe invece «cultura dello scontro da superiorità endemica» la posizione di un altro ex contendente di Occhiuto, Luigi de Magistris.
Finita qui? No: perché, secondo il capitano del vascello Reggio settepuntozero, «presto inizierà la danza della delegittimazione», in quanto secondo Siclari «scalpitano i cavalli del carrozzone mediatico ogniqualvolta il centrodestra si accinge a gestire il proprio mandato elettorale«».
Idm: «Riaprano gli ospedali chiusi»
Nella visione dell’ex consigliere regionale Orlandino Greco, responsabile nazionale di Idm (Italia del Meridione), la Calabria «vive il fenomeno dell’immigrazione sanitaria, i Lea (Livelli essenziali d’assistenza) sono ampiamente insufficienti, le Aziende sanitarie non riescono a pagare i debiti con i fornitori e l’illegalità è oramai diffusa in modo capillare. Sono questi i tratti caratterizzanti una mala gestio che perdura da 15 anni, ossia prima e durante le diverse gestioni commissariali, le cui ricadute rischiano di far collassare l’intero comparto».
In questo senso, ad avviso del già sindaco di Castrolibero – cruciale centro alle porte di Cosenza -, pur importante la nomia di Roberto Occhiuto si rivelerà «non bastevole, tuttavia, se non si recupererà l’autonomia gestionale della Sanità in capo alla Regione, superando definitivamente la logica nefasta del commissariamento».
Nell’analisi di Greco «la strada obbligata porta nell’immediato a ricognizione immediata dei disavanzi gestionali delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere; sterilizzazione del debito storicizzato, contrazione di mutuo trentennale con la c.d.p., oppure rinegoziazione del mutuo con il Tesoro; rimozione, dopo formale contestazione, dell’attuale management delle Aziende; predisposizione di un programma operativo triennale 2022/2024; programma assunzionale triennale; riapertura di molti degli ospedali dismessi; attuazione della rete territoriale, con il sistema delle unità complesse, delle cure primarie e delle aggregazioni funzionali territoriali; realizzazione di nuovi ospedali».
Persi 5mila operatori sanitari
«Solo negli ultimi sette giorni abbiamo registrato tre decessi che forse potevano essere evitati – evidenzia per parte sua Vincenzo Cerullo, portavoce calabrese degli Animalisti, una delle liste a supporto di Amalia Bruni il 3 e 4 ottobre – se le ambulanze non fossero arrivate sul posto senza medico a bordo, una situazione insostenibile, i calabresi pretendono solo il rispetto dei diritti essenziali come quello della Salute».
Cerullo concentra la sua attenzione sul dramma della medicina d’urgenza. «Non è possibile che nel 2021 si debba morire perché le ambulanze non hanno un medico a bordo e i soccorsi spesso diventano inefficaci. Sosteniamo senza se e senza ma Amalia Bruni e la sua sacrosanta battaglia per il rispetto dei diritti essenziali come la medicina d’urgenza sul territorio calabrese dove spesso è negata per mancanza di medici. Negli ultimi anni – aggiunge il massimo esponente degli Animalisti in Calabria – abbiamo perso oltre 5mila operatori sanitari e sarà sempre tutto più difficile se non si interviene con azioni concrete e mirate a riorganizzare un settore allo sbando. La politica ha fatto disastri e ora si deve correre ai ripari; ma si deve farlo in fretta, se non vogliamo continuare a contare i nostri morti ogni giorno».