Il dipinto della Madonna della Consolazione che oggi viene portato in processione è opera del reggino Nicolò Andrea Caprio, che lo realizzò nel 1547
REGGIO CALABRIA – Questa mattina, l’immagine sacra della Madonna della Consolazione , Patrona della città di Reggio Calabria, ha lasciato l’Eremo e accompagnata in spalla dai tradizionali portatori è arrivata nel Duomo. Un rito secolare che si è rinnovato anche quest’anno e sugella il legame tra la Madonna e la città.
Nel 1636 la prima processione del quadro della Madonna della Consolazione
Il dipinto che oggi viene portato in processione è opera del reggino Nicolò Andrea Caprio, che lo realizzò nel 1547. Nel 1532, infatti, i frati Cappuccini si trasferirono presso l’attuale Basilica dell’Eremo, dove al tempo sorgeva una piccola cappella dedicata proprio alla Madonna della Consolazione, con all’interno una effigie di piccole dimensioni della Vergine. Fu il nobile Camillo Diano, vista la realizzazione di una nuova chiesa del Convento, a commissionare al Capriolo la realizzazione di un nuovo quadro, di dimensioni maggiori, con raffigurati anche san Francesco e sant’Antonio
La devozione dei reggini verso la Madonna della Consolazione si consolida a metà del Cinquecento. Nel 1567-1577, infatti, una tremenda pestilenza flagellò la città. Si racconta che al frate cappuccino Antonino Tripodi, in preghiera devota di fronte al quadro, apparve proprio la Madonna che annunciava la fine dell’epidemia. Ne seguì un pellegrinaggio collettivo del popolo reggino, che si recò in massa alla Basilica dell’Eremo per ringraziare la venere Maria. Seguirono poi altre pestilenze (1636, 1656, 1672) che rafforzarono la devozione e il legame dei cittadini di Reggio verso la Madonna della Consolazione e la Sacra Effigie.
Il 24 giugno 1657 con un atto notarile rogato presso il notaio Cristoforo Latella, la città di Reggio si impegnò ufficialmente ad offrire ogni anno un cero votivo in occasione della festa, e con Decreto della Santa Congregazione dei Riti del 26 agosto 1752 la Madonna che raffigura il dipinto fu dichiarata “Patrona della città”.
Il terremoto che nel 1693 colpì la Sicilia, risparmiò Reggio Calabria. In segno di ringraziamento, il popolo reggino portò ancora una volta in processione l’Effigie, cui vennero aggiunte: una cornice in argento donata proprio dai cittadini; due corone in argento donate dall’Amministrazione, e un velo di raso color cremisi (il colore della città) dono del Capitolo.
La devozione alla Madonna della Consolazione si è rinnovata nel corso dei secoli successivi anche, e soprattutto, in concomitanza con eventi di natura tragica come altre pestilenze (1743-1744, 1836-1847, 1854), terremoti (1696-1719, 1908) e periodi di siccità. Nel 1982 il quadro venne trafugato dall’Eremo, ma venne ritrovato dopo pochi giorni proprio nei pressi della Basilica.