Il Consigliere delegato Filippo Quartuccio: tutelare patrimonio inestimabile di culture e conoscenze che arricchiscono la nostra Città Metropolitana
La Città Metropolitana ha pubblicato l’avviso per la concessione di contributi economici destinato alla presentazione di progetti finalizzati alla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale da realizzarsi
nell’anno 2021″. Per il consigliere metropolitano delegato, Filippo Quartuccio, la delibera firmata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, conferma «il successo del primo avviso promosso in materia» e ripropone «un momento di fondamentale importanza per le comunità del territorio e per le tante associazioni e realtà impegnate a tutelare e tramandare un patrimonio inestimabile di culture e conoscenze che arricchiscono, rendendola unica, la nostra Città Metropolitana».
Le garanzie
«È proprio questo lo spirito che, sin dall’inizio, ha caratterizzato l’iter per l’istituzione del registro dei nostri beni immateriali». Ha spiegato Quartuccio aggiungendo: «Salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale immateriale vuol dire garantirne la conservazione e la trasmissione alle generazioni future. Ciò si può fare promuovendo, come abbiamo già fatto in passato, la partecipazione di tutti i portatori di interesse quali attori privilegiati del processo di protezione della cultura, della storia e delle tradizioni popolari» Ecco perché, Palazzo Alvaro, nel limite delle proprie competenze e per la seconda volta, «si propone di concedere contributi finanziari diretti a sostenere le iniziative culturali finalizzate, in particolare, a garantire la vitalità del patrimonio culturale immateriale del territorio di riferimento, promosse dai Comuni del territorio metropolitano nonché da Associazioni culturali e altre organizzazioni private».
Una battaglia per la memoria
«Nel sostenere tali iniziative – ha continuato il consigliere metropolitano – ci rifacciamo proprio alla Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, sottoscritta a Parigi il 17 maggio 2003, che, fra le altre cose, sancisce come afferiscano al patrimonio culturale immateriale le pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze, abilità – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali ad essa collegate – che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi, gli individui riconoscono come parte della loro cultura. È, insomma, una lotta all’oblio, una difesa delle nostre radici, ilrilancio di una memoria che non si può e non si deve smarrire nei tortuosi meandri del tempo».
Voce alle realtà locali
«Un ringraziamento – ha concluso Quartuccio – lo rivolgo, quindi, al sindaco Giuseppe Falcomatà che, da subito, si è dimostrato sensibile rispetto ad un tema così particolare e complesso. Lo stesso va detto della dirigente di Settore, Giuseppina Attanasio, fondamentale in ogni fase di realizzazione di questo ambizioso progetto. Adesso tocca alle realtà locali, a quanti condividono e si sentono partecipi nell’azione di protezione e rilancio delle nostre tradizioni e culture».