Reggio. Nuova aggressione nel carcere di Arghillà, poliziotto preso a pugni in pieno volto

Reggio. Nuova aggressione nel carcere di Arghillà, poliziotto preso a pugni in pieno volto

Redazione

Reggio. Nuova aggressione nel carcere di Arghillà, poliziotto preso a pugni in pieno volto

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martedì 12 Settembre 2023 - 08:16

La denuncia è di Danilo Bandiera, vice segretario provinciale SiNaPPe. L’agente ha dovuto fare ricorso alle cure mediche del pronto soccorso cittadino

REGGIO CALABRIA – “Ancora un Poliziotto penitenziario aggredito, ancora una volta vittima di un sistema carente di ogni forma di responsabilità. Questa volta è successo durante il rientro dai locali passeggi, all’interno della sezione detentiva denominata Demetra, nella quale sono ristretti detenuti con particolari problematiche di natura disciplinare o psichica“. La denuncia è di Danilo Bandiera, vice segretario provinciale SiNaPPe.

“Tutto si è svolto in pochi attimi, inizialmente solo atti di ostruzionismo, in seguito il Poliziotto penitenziario è stato aggredito e colpito con dei pugni in pieno volto e di seguito con il lancio di una bottiglietta d’acqua. Uno dei detenuti rei di aggressione al Poliziotto penitenziario ha di seguito estratto un bastone rudimentale che occultava dentro i pantaloni, ma per fortuna non è riuscito a colpire il Poliziotto che prontamente ha dato l’allarme. L’agente colpito ha di seguito dovuto fare ricorso alle cure mediche del pronto soccorso cittadino.

Sempre più spesso la polizia penitenziaria è vittima di aggressioni, nessuna garanzia di tutela, nessun intervento a salvaguardia dell’incolumità personale; gli appartenenti corpo sono ormai stanchi di questi accadimenti; l’esponenziale crescita di aggressioni ai danni di chi opera al servizio dello Stato sembra non fare più notizia, ma la situazione è ormai incontenibile, si lavora in condizioni catastrofiche ed impossibili da gestire”, prosegue la nota.

“Il SiNAPPe – conclude Bandiera –, nell’esprimere vicinanza al collega coinvolto, auspica un intervento dell’Amministrazione, con la speranza che operi dando un segnale forte volto ad allontanare i detenuti che si rendono responsabili di aggressioni al personale di Polizia penitenziaria, verso il quale deve essere riconosciuta la giusta considerazione e la tutela di cui è meritevole“.

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