Ciro Russo, l'ex marito di Antonietta Rositani era già stato condannato a 18 anni di carcere in primo grado. Per l'accusa l'uomo pianificò il tutto
REGGIO CALABRIA – Il sostituto procuratore generale di Reggio Calabria ha chiesto la conferma a 18 anni, per Ciro Russo che il 13 marzo del 2019 tentò di uccidere la ex moglie, Maria Antonietta Rositani, dandole fuoco. La richiesta della conferma della condanna comminatagli in primo grado è giunta nell’udienza che si è svolta oggi, per l’appunto in Corte d’Appello. Il Russo lo ricordiamo, che tre anni fa evase dagli arresti domiciliari, ad Ercolano, in provincia di Napoli, dalla casa dei genitori, e si recò a Reggio Calabria con la chiara intenzione di uccidere quella che ormai era diventata la sua ex moglie.
Intercettò la Rositani a bordo della sua auto, dapprima la speronò e poi una volta avvicinatosi le diede fuoco con una tanica di benzina, dandosi poi alla fuga. L’uomo fu arrestato il giorno dopo. Maria Antonietta Rositani è ritornata a casa dopo ben 20 mesi di ospedale e dopo aver subito numerosi interventi, per le gravissime ustioni riportate sul 50% del corpo. Dopo l’udienza di oggi, con la richiesta della conferma a 18 anni da parte del sostituto procuratore generale Francesco Tedesco, il processo è stato rinviato al prossimo 20 aprile, dove sono previste le arringhe della difesa prima e la sentenza dopo.