Dal minacciato esposto contro la Regione del sindaco di Palmi e consigliere metropolitano Ranuccio alle più recenti critiche di De Magistris
Per la discarica di località La Zingara, a Melicuccà, rischia davvero di finire tutto a colpi di carte bollate? Quel che c’è di certo è che il “venticello” del contrasto alla possibile fonte d’inquinamento del torrente Vina s’ingrossa di ora in ora: soffia già maestrale…
L’ira di Ranuccio
Il sindaco di Palmi (una delle tre località direttamente interessate dal possibile inquinamento legato all’impianto insieme a Melicuccà e Seminara) e consigliere metropolitano Peppe Ranuccio aveva tuonato con toni davvero duri, dopo l’uscita del “capitano Ultimo”, l’assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio, sull’imminente – per quanto «temporanea» – entrata in funzione della “nuova” discarica di Melicuccà, per evitare che si areni l’intero sistema-rifiuti in Calabria.
«Ci lascia basiti – ha fatto sapere il primo cittadino palmese – perché, nonostante su nostra forte pressione ed indicazione, la Regione e la Città metropolitana abbiano disposto nuove indagini, studi e analisi per approfondire eventuali interferenze tra la realizzanda discarica di Melicuccà e la sorgente che alimenta le nostre acque, la stessa Regione in maniera ostinata continua ad andare avanti e questo non è più tollerabile, ma soprattutto deve farci riflettere». Se c’è un pericolo serio e concreto per la popolazione, come al politico di Palmi pare ormai chiaro, «è evidente che non c’è alternativa se non quella di adire le vie legali», sono state le laconiche dichiarazioni del consigliere metropolitano Ranuccio. Il quale, val la pena di rammentarlo, oltre che al Bilancio a Palazzo Alvaro è metroconsigliere delegato al Turismo: e quali catastrofiche ricadute – pandemia a parte – preparano gli Enti territoriali per l’area pianigiana, se davvero sarà attivata la discarica La Zingara?
Il “niet” di de Magistris
In questi minuti invece di esprime in maniera ancor più categorica rispetto ai giorni scorsi sulle vicende dei rifiuti il candidato alla Presidenza della Regione Luigi de Magistris: «La ripresa dei lavori per la realizzazione della mega-discarica da 400mila tonnellate alla Zingara di Melicuccà (RC) è la manifestazione più evidente del fallimento regionale nella gestione dei rifiuti. La Calabria è, infatti, tra le ultime regioni italiane per raccolta differenziata e tra le prime per spesa nel settore».
Ad avviso del sindaco di Napoli, tuttavia, sono state offerte risposte platealmente inadeguate: solo “questa” Regione e “questa” Città metropolitana «avrebbero potuto progettare questa discarica nonostante sia stato appurato il rischio di contaminazione di un’importante falda acquifera che oggi soddisfa i bisogni idrici di Palmi, Melicuccà e di parte di Seminara; nonostante l’abitato di Sant’Eufemia d’Aspromonte e la contrada Pomarelle di Bagnara si trovino a una distanza inferiore ai 2 chilometri, indicata dalla stessa Regione per motivi di precauzione sanitaria, quella limite per la realizzazione di una discarica; nonostante l’inquinamento certo dei pozzi che in zona traggono acqua per il consumo umano e per soddisfare i bisogni di una ricca agricoltura». Di qui la ribadita opposizione al progetto e l’affiancamento dei cittadini dei tre centri su citati che lo contrastano: «Chiediamo alla Regione di bloccare subito i lavori, di ascoltare le istanze dei cittadini. Con noi al governo – così de Magistris – la discarica alla Zingara non si farà».
Critiche pregresse
Fra le critiche pregresse, vanno annoverati i quesiti sviscerati nei gironi scorsi dai responsabili reggini di Ancora Italia Francesco D’Agostino e di Vita Ambiente Vincenzo Mammoliti.
Secondo i due esponenti politici dell’area destrorsa, la questione-La Zingara «ha assunto ormai delle connotazioni degne delle migliori telenovele sudamericane» e c’è da chiedersi se sia giunta al suo esito «oltremodo segnato, viste le vicissitudini giudiziarie e ambientali che interessano il sito da più di dieci anni a questa parte».
A più riprese s’è occupato della vicenda con accenti assai negativi il consigliere regionale di Io Resto in Calabria Marcello Anastasi. Si chiede l’esponente di Iric: «Com’è possibile aprire una discarica nella zona di Melicuccà essendo all’interno dell’area di ricarica della falda acquifera del Vina? Pertanto, si smentisca questo, oppure si prenda atto che ope legis la discarica in località ‘la Zingara’ di Melicuccà non solo non si sarebbe dovuta costruire, ma non se ne dovrebbe consentire mai l’utilizzo». Se il progetto, rammenta il politico di Rizziconi, era «nato tra i dubbi e i timori di associazioni, tecnici e gente comune», bisogna a suo avviso aggiungere che, nonostante «avanzati accorgimenti tecnici apportati per la costruzione della discarica, trasferire gli scarti dei rifiuti lavorati dai centri di raccolta differenziata Ato della Città metropolitana di Reggio Calabria a Melicuccà non garantirebbe certezze sull’integrità ambientale».
Quesito di fondo
Resta comunque un punto interrogativo nodale: capire bene, in caso di “stop” – da qualunque fronte provenga – come si può riuscire a evitare in modo diverso “colli di bottiglia” per il sistema rifiuti in Calabria e, nel caso di specie, per l’Ambito territoriale ottimale di Palmi. Qualcuno lo sa?
Questa è una domanda alla quale qualcuno dovrà pur offrire una risposta: a chiare lettere non l’ha finora detto mai nessuno, e tantomeno alternative valide sono emerse negli ultimi anni nelle varie riunioni, incontri interlocutori o Conferenze dei sindaci metropolitani.