Reggio, post-“Miramare” / Romeo: Falcomatà? Mi ha deluso, non avrei mai agito così

Reggio, post-“Miramare” / Romeo: Falcomatà? Mi ha deluso, non avrei mai agito così

Mario Meliado

Reggio, post-“Miramare” / Romeo: Falcomatà? Mi ha deluso, non avrei mai agito così

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lunedì 22 Novembre 2021 - 10:24

REGGIO CALABRIA – Non usa mezzi termini, l’ex coordinatore metropolitano del Pd di Reggio Calabria ed ex capogruppo dèm a Palazzo Campanella Seby Romeo: il sindaco (oggi sospeso) Giuseppe Falcomatà politicamente rappresenta per lui un’enorme delusione.

Ricostruire? Difficile…

Chiaramente, il rapporto di fiducia con Falcomatà è improvvisamente deterioriato, quasi imploso. Ricostruire? «Bisogna vedere se ci sono le condizioni per farlo…».

Il Partito democratico – e il “lealista” Seby Romeo certamente in prima fila tra i dirigenti piddini –, letteralmente “fulminato” dalle decisioni adottate da Giuseppe Falcomatà come “un uomo solo al comando”, non vuol sentirne parlare granché. E Romeo, incontrato in centro città, non avendo ruoli in questo momento non vuole assurgere a giudice di nulla: ogni sua singola parola, però, trasuda sofferenza politica e incognite. Che, evidentemente, non dipendono soltanto dalla grande incertezza locale.

Consiglieri preoccupati

«Io ho parlato un po’ con tutti i consiglieri comunali reggini del Pd – argomenta Romeo –, e sono tutti molto preoccupati. Non per sé, non per il loro futuro politico personale, ma per la città… E, lo dico più da cittadino che da esponente politico, lo sono anch’io».

Certo però, fa notare il cronista, che il Pd sia stato scalzato dalla reggenza di entrambi gli Enti avrà un peso, no? Far finta di niente sarebbe difficile… «Sì, è molto difficile. Tuttavia, il punto non è l’estromissione del Pd dal potere: la questione è l’effettiva possibilità, a questo punto, d’imprimere una svolta alla situazione relativa a Reggio. Naturalmente, distinguendo bene gli aspetti personali da quelli amministrativi e politici: siamo ben certi che il sindaco e gli altri amministratori condannati in primo grado avranno la possibilità di chiarire adeguatamente la loro posizione e ottenere Giustizia. Me lo lasci dire – Romeo lo ripete più volte -, quanto è accaduto sul piano giudiziario merita, da parte nostra, come del resto evidenziato dal Pd regionale con una nota ufficiale, la vicinanza alle persone. Persone che hanno una loro sensibilità, una loro vita, e alle quali siamo umanamente più che vicini».

Delusione e distanza politica

…Chiaramente, nel giro di una manciata di ore è la distanza politica tra il Partito democratico e Giuseppe Falcomatà che s’è fatta siderale.

Tranchant, Romeo, circa la “pretesa” di Giuseppe Falcomatà di “far tutto da solo”. «Chiaro, qui la valutazione è molto negativa. Sul piano politico e amministrativo, le scelte sono state sbagliate. Nel metodo, ma anche nel merito. Infatti, non rispondono neppure a un’esigenza di contesto: la crisi nella quale versa oggi Reggio Calabria, la delicatezza della situazione avrebbero meritato senz’altro un coinvolgimento, una riflessione, una discussione. Non decisioni frettolose. Politicamente, per me e per noi, Giuseppe Falcomatà s’è rivelato una delusione enorme. Chiaro, esprimo solo un’opinione politica a livello personale: ma al posto di Falcomatà io non avrei mai, mai fatto una cosa del genere».

Situazione difficilissima

Il sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà

Resta il fatto che Falcomatà bi-sospeso non è Falcomatà “in pienezza di poteri”. E che anche dopo la sospensione, nel caso in cui il Partito democratico non decidesse di “staccare la spina”, ben difficilmente la tensione politica in corso si scioglierebbe completamente.

«Vero – ammette Romeo –. Ma, in linea di principio, la questione non è relativa ai poteri, ma di come essi vengono esercitati. Appunto, se c’è la possibilità ancora oggi di garantire un governo comunale a Reggio Calabria e d’imprimere un’autentica svolta. Non è uno scherzo, non sarà agevole rispondere a una domanda del genere: siamo davvero in una situazione maledettamente difficile».

Anche perché, aggiunge il cronista, “staccare la spina” significherebbe intanto allungare i tempi di molto per il ritorno alle normali attività amministrative tra ponderazione, fisiologica cronologia delle decisioni, indizione dei comizi elettorali, tornata amministrativa ed effettiva “ripresa delle ostilità”. Con riverberi sull’utilizzo dei fondi del Pnrr che nessuno osa neanche immaginare… specie considerando che, per la natura del “patto” con l’Ue, i soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza vanno spesi alla velocità della luce, o andranno perduti.
«Già: ma non basta dire “elezioni sì, elezioni no” – evidenzia Seby Romeo –. Il problema, per esempio, è: s’è attrezzata la “macchina” comunale in modo da riuscire ad andare alla velocità che i fondi del Pnrr richiedono? Lo si è fatto? Qui la risposta va data vagliando i fatti, non si può dire su due piedi. Anche per questo – così l’ex capogruppo piddino a Palazzo Campanella – ribadisco ciò che ho detto poc’anzi: non esiste la politica del “faccio quello che voglio”».

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