L’attività investigativa è stata avviata dopo il 13 luglio quando, nel porto di Reggio Calabria, è approdata la nave “Dattilo” della Guardia Costiera
REGGIO CALABRIA – Due giovani, uno 19 e uno di 20 anni della Sierra Leone, sono stati tratti in arresto con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’attività investigativa è stata avviata dopo il 13 luglio quando , nel porto di Reggio Calabria è approdata la nave “Dattilo” della Guardia Costiera con a bordo 810 migranti di origine centroafricana, una parte dei quali provenienti dal centro di accoglienza dell’isola di Lampedusa, e circa 300 tratti in salvo durante la navigazione.
Tra le persone soccorse, quando l’unità navale era salpata da Lampedusa, vi erano alcuni naufragi nel tratto di mare tra l’isola e le coste della Tunisia. Nonostante la tempestività dell’intervento, secondo il raccolto dei sopravvissuti, alcuni migranti rimanevano dispersi in mare ed un bambino di pochi anni, che viaggiava con la mamma, veniva ripescato dalle acque già deceduto.
Sempre secondo quanto raccontato dai migranti agli investigatori della Squadra Mobile, la piccola imbarcazione condotta dai due soggetti arrestati era partita l’11 luglio dalla città di Sfax (in Tunisia), e, dopo una giornata di navigazione, a causa del peggioramento delle condizioni meteo marine avevano chiesto soccorso ad un peschereccio, ma nel tentativo di trasbordare la loro imbarcazione si era ribaltata causando la morte del bambino e la scomparsa di altre 7 persone (3 adulti ed altri 4 bambini).