Disertata dalla stragrande maggioranza dei "nidi" privati la proposta di convenzione del Comune, perché taglia quasi del 30% il rimborso per i pasti
REGGIO CALABRIA – Servizio-mensa delle scuole d’infanzia paritarie: Palazzo San Giorgio è gravemente inadempiente, secondo l’ex consigliere comunale e coordinatore cittadino di Coraggio Italia Pasquale Imbalzano.
Aderiscono solo 7 scuole su 50
Flebile, infatti, la risposta del comparto in termini d’adesioni (soltanto 7 su 50) allo schema di convenzione per il servizio per l’anno 2020/21. Peraltro, predisposto dal settore Welfare e Istruzione «in via unilaterale – rileva Imbalzano – col pretesto dell’impossibilità di dare vita ad una fase concertativa per difficoltà legate ai possibili assembramenti che si potrebbero generare, beffardamente dimenticando che potrebbero organizzarsi conferenze in modalità telematica».
Tagli draconiani
Ma perché così poche adesioni, al punto da indurre l’Ente a dilatare i termini per stimolarne di ulteriori? A fronte di 2 euro e 78 centesimi di rimborso degli anni precedenti («livello già non virtuoso» fissato parecchi anni fa già dalla Terna commissariale), adesso il Comune vuol abbassare i rimborsi per il servizio-mensa negli Istituti citati a un euro e 99.
Per i meno avvezzi ai calcoli matematici: un taglio draconiano del 28,4%rispetto alla precedente tariffa di rimborso a pasto.
Ecco che, passata da un pezzo quell’era lacrime e sangue, «non si comprende il motivo di questa diminuzione di risorse». E Pasquale Imbalzano opera anche un’interessante comparazione con quanto accade al Comune di Cosenza, dove «il livello di contribuzione media si attesta a € 3,60 per pasto giornaliero a bambino»: la media regionale s’attesta, peraltro, a 3 euro e 79 centesimi.
Pagheranno i bambini (e i genitori)
Due le conseguenze “di prospettiva” della situazione generatasi a Reggio, secondo l’esponente del partito di Luigi Brugnaro.
Ne deriveranno infatti il rincaro delle rette da parte della scuole per l’infanzia paritarie («per far fronte alle maggiori spese») e soprattutto la diminuzione di «quantità e qualità del servizio offerto ai bambini».
…Ma il bilancio non era “blindato”?
Tutto questo, lamenta Imbalzano, «nonostante si ripeta ad ogni piè sospinto che il bilancio comunale è stato “messo in sicurezza” e le somme previste per il finanziamento di questi servizi siano rivenienti dal Piano regionale annuale del diritto allo studio».