Reggio. Sequestrati beni per 5 milioni di euro tra la Calabria e le Marche ad un imprenditore calabrese

Reggio. Sequestrati beni per 5 milioni di euro tra la Calabria e le Marche ad un imprenditore calabrese

Dario Rondinella

Reggio. Sequestrati beni per 5 milioni di euro tra la Calabria e le Marche ad un imprenditore calabrese

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giovedì 27 Giugno 2024 - 09:24

Il sequestro del patrimonio riconducibile ad un imprenditore con interessi imprenditoriali nel settore dell’edilizia, la cui figura criminale era emersa nell'operazione “Eyphemos”

REGGIO CALABRIA – La Guardia di Finanza tra la Calabria e le Marche ha eseguito un provvedimento dell’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di beni per un valore complessivamente stimato in circa 5 milioni di euro.
L’attività ha permesso di concretizzare sotto il profilo economico-finanziario, attraverso l’aggressione del patrimonio riconducibile alle cosche, il contesto investigativo derivante dall’operazione “Eyphemos”, già condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria. Il sequestro è frutto della sinergica collaborazione tra forze di polizia nel contrasto alla criminalità organizzata, sotto il coordinamento della locale Procura.
L’indagine a carattere economico-patrimoniale è stata eseguita , nei confronti di un soggetto originario della provincia reggina, con interessi imprenditoriali nel settore dell’edilizia, la cui figura criminale era emersa nell’operazione “Eyphemos”, che ha consentito di disvelare l’articolazione e l’operatività del locale di ‘ndrangheta di Sant’Eufemia d’Aspromonte, dotato di margini di autonomia rispetto alla cosca di riferimento, quella degli “Alvaro”, al cui interno il predetto avrebbe rivestito un ruolo di vertice.
In particolare, sulla base delle risultanze investigative, l’imprenditore sarebbe risultato il capo, promotore ed organizzatore di una fazione mafiosa all’interno del predetto locale di ‘ndrangheta, con compiti decisionali e di pianificazione delle azioni delittuose da compiere.
Inoltre, grazie al proprio carisma criminale, sarebbe riuscito a catalizzare un cospicuo numero di sodali desiderosi di fondare un banco nuovo, ovvero di formalizzare quell’autonomia che, di fatto, già da tempo veniva esercitata dal gruppo. L’imprenditore pianificava anche le attività economiche da avviare attraverso cui riciclare il denaro e coordinava la realizzazione di atti di disposizione patrimoniale finalizzati ad eludere l’applicazione di misure patrimoniali attraverso l’intestazione fittizia dei beni a lui riconducibili.
Il soggetto è stato condannato in secondo grado alla pena di 19 anni di reclusione per il reato, tra gli altri, di associazione di stampo mafioso.
Alla luce delle richiamate evidenze, la locale Direzione Distrettuale Antimafia – sempre
più interessata agli aspetti economico-imprenditoriali legati alla criminalità organizzata – ha
delegato il G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economica Finanziaria di Reggio Calabria a
svolgere apposita indagine a carattere economico/patrimoniale finalizzata all’applicazione
di misure di prevenzione personali e patrimoniali.

L’attività in rassegna, ha consentito di rilevare, attraverso una complessa e articolata attività di riscontro, il patrimonio direttamente e indirettamente nella disponibilità dell’imprenditore, il cui valore sarebbe
risultato sproporzionato rispetto alla capacità reddituale manifestata.
Inoltre, sono state ricostruite le complesse manovre elusive ed i meccanismi di mimetizzazione dell’effettiva titolarità di beni immobili, societari e finanziari, nella fittizia titolarità sia di prossimi congiunti che di terzi intestatari dell’imprenditore, ma di fatto nella sua disponibilità.
Il sequestro del patrimonio riconducibile all’imprenditore è costituito, dall’intero compendio aziendale di 1 ditta individuale e 2 società operanti nel settore edile, 10 immobili, di cui 3 terreni e 7 fabbricati ubicati nelle province di Reggio Calabria, Ancona e Pesaro Urbino, oltre a rapporti bancari, finanziari, assicurativi e relative disponibilità, per un valore complessivamente stimato in circa 5 milioni di euro.

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