Messinese d'origine, La Rosa ha assunto incarichi prevalentemente in Sicilia ma anche in Calabria a Lamezia Terme
REGGIO CALABRIA – Si è insediato questa mattina il nuovo questore di Reggio Calabria, Salvatore La Rosa, originario di Messina, proveniente da Trapani dove fino alla scorsa settimana ha prestato servizio. La Rosa, succede a Bruno Megale nominato questore di Milano, ha assunto incarichi, prevalentemente in Sicilia ma anche in Calabria a Lamezia Terme. Augurandosi la collaborazione degli “che si occupano di sicurezza e in generale di gestione del territorio”, ha definito la provincia di Reggio Calabria “una realtà assolutamente affascinante, un’avventura interessante che non sarà semplice. Per me è un grande punto di orgoglio essere stato nominato qui.
Lo dico non da messinese, come qualcuno potrebbe insinuare, ma perché effettivamente Reggio Calabria è una delle questure più importanti in Italia. Non sarà semplice sostituire un gigante dell’amministrazione della pubblica sicurezza come Bruno Megale che ha sicuramente dato un contributo importantissimo al territorio non solo da reggino, ma proprio da operatore e da coordinatore di un gruppo eccellente. Lascia una questura in grandissima salute. Speriamo di fare il possibile per mantenere questo target elevato. Questa è la mia terza questura”.
“Auspico sempre – ha proseguito – che ciascuno faccia la propria parte fino in fondo. Se tutto questo accade, le problematiche di polizia sono sempre meno onerose. Più si fa squadra, più si ottengono i risultati. Credo che la squadra-Stato nel suo complesso sia ben collaudata. Speriamo di farla funzionare ancora meglio e penso che siamo nelle condizioni per ottenere risultati positivi. Credo che sia fondamentale la massima collaborazione. Credo che questa sia la chiave di volta per migliorare le nostre performance, ma anche per offrire ai cittadini un servizio migliore, perché noi facciamo servizio non un lavoro generico”.
Sul fronte delle indagini contro la ‘ndrangheta, il questore ha sottolineato come “il crimine organizzato in Italia e soprattutto in Calabria ha cambiato pelle però questo non significa che dobbiamo abbassare la guardia. Faremo tutto il possibile in uno con l’autorità giudiziaria che coordina le indagini e le coordina bene. Credo che questa sinergia con l’autorità giudiziaria e con le altre forze di polizia possa condurre a ulteriori importanti successi”.
Un messaggio, infine, La Rosa lo ha rivolto anche ai commercianti taglieggiati dalle cosche: “Credo che la cosa più importante sia quella di collaborare, di venire in Questura, di andare dai carabinieri e di andare in Procura. Di venire a raccontarci anni e anni di vessazioni perché non portano da nessuna parte, si fanno solo ed esclusivamente del male da soli. Chi non collabora non fa altro che mettersi nelle mani di usurai, di soggetti senza scrupoli che non fanno altro che succhiare le attività che vengono praticamente inghiottite dalla criminalità organizzata”.