Incendi a ripetizione nella zona Sud: dopo Ciccarello, gli immensi cumuli d'immondizia e altre schifezze depositati a casaccio davanti al Campo Coni
Immenso rogo pomeridiano di spazzatura al Campo Coni. Massì, il Campo Coni di cui già vi avevamo descritto e mostrato, in foto e con tanto di video, l’inciviltà di (purtroppo) parecchi residenti tutt’attorno. Al punto da far strabordare ogni angolo di quel tratto di via Modena San Sperato e delle strade adiacenti d’ogni sorta di scarti. Abbandonati là senza ritegno.
Sotto assedio dei lordazzi
London’s burning, cantavano i Clash oltre quarant’anni fa. Uno slang poi recuperato dalla musica disco. E allora potremmo dire adesso, Reggio Calabria is burning: solo che stavolta la disco non c’entra niente.
C’entrano molto, invece, i lordazzi della spazzatura ovunque, “senza tetto né legge”. Sacchetti – e mille altre lordure – a formare immense macro-discariche, fino quasi a dover tutti mangiare questi scarti depositati in modo “selvaggio”. Chiaramente, le forze ordinarie di chi gestisce il servizio di raccolta della spazzatura non possono bastare a fronteggiare un’emergenza del genere.
Ed ecco che il cerchio si chiude: oggi pomeriggio, l’idiota di turno ha ben pensato di dar fuoco a un’immensa fila di sacchi di spazzatura e di altre schifezze buttate lì per terra, nei posti-auto, sui marciapiedi, fra le macchine, accanto a qualche catapecchia.
Rischio-tossine e rischi legali
Tutto questo, ignorando – o fingendo d’ignorarlo, a bella posta – gli enormi rischi per la salute che derivano dalle tossine sprigionate dalla combustione. Specie per i residenti, ma anche – nel caso di specie – per i numerosissimi atleti e appassionati che frequentano il Campo Coni. Solo per dirne una, dai roghi di scarti di vario tipo – come ci ha tristemente insegnato la cronaca – possono derivare malformazioni anche gravissime per i nuovi nati.
E l’idiota di turno ignora, o finge d’ignorare, pure che bruciare immondizia è un grave reato proprio per le sue conseguenze, potenzialmente devastanti. Dal 2013, il Codice dell’ambiente prevede la reclusione da due a cinque anni per «chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata».
Poche ore prima, Ciccarello…
Ma, appunto, Reggio is burning. Nelle ore immediatamente precedenti erano stati, per l’ennesima volta, gli immensi cumuli del rione Ciccarello ad ardere. E con questo nuovo incendio, si può dire che la zona Sud della città sembra risentire particolarmente di questi “colpi di follia”. E, naturalmente, dell’accatastamento sconsiderato degli scarti.
Intanto, assai pericolosamente, l’estate è alle porte, con le sue alte temperature. E, anche, con l’esigenza di una presentabilità per i turisti ben diversa da questa.