Reggio, tentarono di uccidere pregiudicato. Due arresti

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Dario Rondinella

Reggio, tentarono di uccidere pregiudicato. Due arresti

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lunedì 19 Luglio 2021 - 08:29

Quello che all'inizio sembrava un semplice incidente stradale, si è, invece, rivelato un tentato omicidio, programmato da tempo.

Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile reggina hanno tratto in arresto 2 soggetti di Reggio Calabria, di 31 anni, ritenuti entrambi responsabili di tentato omicidio, ricettazione e danneggiamento a mezzo incendio, tutti aggravati dalla circostanza dell’agevolazione mafiosa.

Le indagini svolte dalla Polizia di Stato hanno focalizzato quanto accaduto la mattina dello scorso 26 maggio, quando nel quartiere Archi, Giorgio Benestare (’60), già condannato in passato per associazione a delinquere di stampo mafioso, veniva investito da una autovettura furgonata, mentre percorreva a piedi via Croce Cimitero, riportando gravissime lesioni. Quello che, in apparenza, sembrava un semplice incidente stradale, si è, invece, rivelato un tentato omicidio, programmato da tempo.

In tal senso, è stata determinante l’incessante ed ininterrotta attività investigativa condotta, sin dall’immediatezza dei fatti, dalla Squadra Mobile reggina – Sezione “Criminalità Organizzata e Catturandi” – che ha acquisito e minuziosamente analizzato numerose immagini estrapolate da svariati impianti di video sorveglianza. La precisa ricostruzione dei fatti operata dagli investigatori ha consentito, non solo di acclarare l’esatta dinamica gli stessi, ma anche di individuare ed identificare gli autori materiali di quell’investimento doloso.

Nello specifico, è stato accertato che, alle 11,00 circa dello scorso 26 maggio, il Benestare veniva investito a forte velocità da un Fiat Doblò di colore bianco, che lo colpiva in pieno. A bordo di quel mezzo, in seguito ai risultati investigativi acquisiti risultavano essere a bordo del mezzo i due soggetti tratti in arresto stamane, i quali, dopo aver avuto contezza della presenza del Benestare che circolava a piedi nel quartiere Archi, hanno recuperato il Fiat Doblò – occultato, in quanto rubato nei mesi passati – ed hanno atteso, in zona, il momento propizio per investirlo.

Quando il Benestare stava percorrendo per l’appunto via Croce Cimitero (strada isolata e priva di marciapiede), gli indagati, a bordo del Fiat Doblò, hanno accelerato ed investito dolosamente la vittima. Non solo, dopo aver fatto inversione di marcia, hanno percorso, questa volta in discesa, la via Croce Cimitero cercando di colpire nuovamente Benestare, non riuscendovi solo perchè lo stesso, a seguito del primo impatto, era stato sbalzato all’interno di un piccolo ballatoio antistante un’abitazione.

Le indagini hanno consentito di accertare finanche il percorso di fuga degli autori del tentato omicidio; gli stessi, infatti, sempre a bordo del Fiat Doblò si sono diretti da Archi verso Gallico ed hanno abbandonato l’automezzo in questione nel greto del torrente Scaccioti. E’ lì che il mezzo è stato ritrovato, incendiato, il giorno seguente dagli operatori di Polizia in servizio di controllo del territorio. Nelle immediate vicinanze sono state rinvenute le targhe (anteriore e posteriore) del Fiat Doblò che, sebbene annerite, erano comunque visibili. Inoltre, sempre attraverso la minuziosa analisi delle immagini, è stato acclarato che, poco dopo che il Fiat Doblò era stato abbandonato nel greto dello Scaccioti, un soggetto, a bordo di un ciclomotore con targa coperta da un panno di colore giallo, si era recato sul posto, per darlo alle fiamme.

Agli arrestati, infine, alla luce delle evidenze emerse dalle indagini, oltre all’aggravante dell’agevolazione mafiosa, sono state contestate – per quanto riguarda il tentato omicidio – le aggravanti della premeditazione e dall’aver agito in condizioni di luogo tali da ostacolare la privata difesa, mentre – per quel che concerne i delitti di ricettazione e di danneggiamento a mezzo di incendio dell’autovettura furgonata – la circostanza dell’aver commesso il fatto per eseguire il tentato omicidio di Benestare.

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