A Reggio il titolare di un ristorante è stato denunciato perché non abbatteva il pesce servito crudo in precedenza sottoposto solo a congelamento
REGGIO CALABRIA – Tra agosto e settembre i Carabinieri del Nas hanno accertato numerose violazioni
sia penali che amministrative presso i ristoranti specializzati nella preparazione di sushi. Tra il capoluogo reggino e la piana di Gioia Tauro i controlli hanno permesso di accertare che presso tre ristoranti etnici veniva servito del pesce non tracciato, per il quale era impossibile risalire alla provenienza ne i titolare erano capaci di dimostrare il rispetto delle procedure di abbattimento del sushi servito crudo, per tanto si procedeva al sequestro amministrativo di oltre 200 Kg di alimenti.
A Reggio Calabria, invece, il titolare di un ristorante è stato deferito in stato di libertà perché non
abbatteva il pesce servito crudo in precedenza sottoposto solo a congelamento, in questo caso sono
stati sottoposti a sequestro penale oltre 70 kg di sushi.
Sempre in riva allo Stretto è stato immediatamente sospeso per gravissime carenze igieniche un
ristorante etnico, per la diffusa presenza di blatte in cucina, e sottoposti a sequestro amministrativo
oltre 150 kg di sushi perché non tracciato e privo di indicazione sulla filiera di origine.
Gli alimenti sottoposti a sequestro verranno distrutti da ditte specializzate, mentre a carico dei
titolari delle attività ispezionate sono state elevate complessivamente sanzioni per 15.000 euro,
mentre il valore dell’attività sospesa è di oltre 200.000 euro.