Reggio. Università "Mediterranea", Giuseppe Zimbalatti è il nuovo Rettore

Reggio. Università “Mediterranea”, Giuseppe Zimbalatti è il nuovo Rettore

Mario Meliado

Reggio. Università “Mediterranea”, Giuseppe Zimbalatti è il nuovo Rettore

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martedì 19 Luglio 2022 - 07:05

Trionfo già in sede di prima votazione per l'ex dg d'Ateneo, già alla guida di Agraria: nettamente sconfitti De Capua e Moraci, di area-Ingegneria entrambi

REGGIO CALABRIA – Alla fine, come anticipato da Tempostretto, non c’è stata partita.
Il nuovo Rettore dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria è il fin qui direttore generale Giuseppe Zimbalatti, già alla guida del Dipartimento di Agraria (e con un passato da dirigente generale del Dipartimento regionale Agricoltura ai tempi della Presidenza di Giuseppe Scopelliti) proprio come il predecessore ‘a pieno titolo’ Santo Marcello Zimbone che prima guidò Agraria e poi fu dg d’Ateneo.

“Buona la prima”, nettamente sconfitti De Capua e Moraci

Sconfitti i due competitor Claudio De Capua e Nicola Moraci: entrambi dell’area Ingegneria, erano stati tutt’e due prorettori di Zimbone, al Trasferimento tecnologico e alla Ricerca scientifica rispettivamente.

Un risultato che per certi versi ha del clamoroso, non tanto per le proporzioni indiscutibili, quanto perché arriva già in sede di prima votazione, quando il quorum richiesto per l’elezione immediata è molto alto (e perciò assai meno probabile da centrare).

Spulciando tra i dati della consultazione…

I dati elettorali, poi, offrono alcune chiavi di lettura interessanti rispetto al risultato ottenuto dal nuovo Rettore dell’Ateneo reggino.

Intanto, l’affluenza. Alla “Mediterranea”, la tormenta giudiziaria non sembra avere intaccato lo ‘spirito di gruppo’ – per dir così – di docenti, ricercatori, personale amministrativo e studenti.

Alle urne, in sede di prima votazione, ieri c’è andato il 75,56% degli aventi diritto, ovvero 371 dei 491 componenti complessivi del corpo elettorale, con picchi del 100% (entrambi i dipendenti “a termine” Personale tecnico-amministrativo e bibliotecario) e di un pesantissimo 91,48% dei 223 tra docenti e ricercatori non a tempo determinato. Picco negativo, invece, la diserzione di metà dei 157 Ptab a tempo indeterminato: alle urne solo in 78 (49,7%), probabilmente proprio per il mancato accoglimento della proposta di una riforma statutaria che abrogasse il voto “pesato”, che alla seconda fascia per numerosità dell’elettorato accademico della “Mediterranea” assegna solo uno smunto 25 per cento. Detto in altre parole: il voto ‘ponderato’ di un docente equivale al voto ‘ponderato’ di ben quattro unità Ptab, frangente severamente contestato anche da alcuni sindacati di base a questa tornata elettorale accademica.

Quanto appunto ai votanti ‘ponderati’, sono stati 262,85 (su 311,10 elettori ‘ponderati’) ossia più del doppio del quorum richiesto di 124. Più il disaggregato relativo alla stessa partecipazione ponderata di professori e ricercatori, elemento fondamentale per la validità in sede di prima (ed eventuale seconda) votazione, che ha toccato quota 225,50, ‘timbrando’ così la validità della tornata elettorale.

…Zimbalatti stravince in tutt’e cinque i segmenti

Il neoRettore della “Mediterranea” Giuseppe Zimbalatti

Nel merito, schiacciante il dato relativo ai consensi ottenuti da Giuseppe Zimbalatti. A suo favore sono andati 257 dei 371 voti espressi; 69 elettori hanno optato per Moraci, 30 per De Capua. Dieci poi le schede bianche, cinque quelle nulle.

Per inciso, Zimbalatti ha vinto in ciascuna delle cinque categorie del voto ‘pesato’ (professori e ricercatori, Ptab a tempo indeterminato, studenti, Ptab a termine e ricercatori a tempo determinato). Ma ha ‘polverizzato’ i due antagonisti nel segmento “professori e ricercatori”, ottenendo 147 voti assoluti su 204 (un micidiale 72% del totale dei suffragi espressi) contro i 37 di Moraci (18,1%) e i 14 di De Capua (6,8%).

I risultati del voto ponderato non se ne discostano molto: 185,650 i voti ‘pesati’ pro-Zimbalatti (da soli, più della metà più uno del totale dei ‘votanti ponderati’ che andavano a costituire il quorum ai fini dell’eleggibilità; ma anche assai più della metà del totale dei ‘votanti ponderati’ delle sole due categorie ‘docenti e ricercatori’ e ‘ricercatori a tempo determinato’, che costituivano il quorum d’elezione per la votazione specifica) contro i 48,050 per Nicola Moraci e i 20,450 tributati a Claudio De Capua.

Ora l’Ateneo prova a uscire dall’incubo di matrice giudiziaria

Zimbalatti ha 62 anni, è docente ordinario di Meccanica agraria e gode di una stima trasversale in larga parte dell’ambiente accademico reggino. Ha rappresentato da sùbito uno dei pochissimi seri punti di riferimento in una “Mediterranea” appena squassata dalla dirompente inchiesta Magnifica della Procura reggina.

Santo Marcello Zimbone, ex rettore dell'Università "Mediterranea"
L’ex Rettore della “Mediterranea” Santo Marcello Zimbone

E sotto il profilo squisitamente gestionale vanta il merito ampiamente riconosciuto dalla comunità accademica d’aver preso in mano la situazione quando l’Ateneo si ritrovò in una situazione inedita – con Rettore e prorettore vicario, ovvero lo stesso Zimbone e il predecessore Pasquale Catanoso, sospesi simultaneamente il 21 aprile scorso insieme ad altri 4 docenti e 2 dipendenti della “Mediterranea” in relazione a una presunta associazione a delinquere che ne avrebbe governato molti processi interni – pur non essendovi né titolato a stretto rigor di legge né ‘costretto’, consentendo così lo svolgimento di alcuni atti indifferibili da parte dell’Ateneo reggino.

Successivamente, come si ricorderà, fra i tanti accadimenti ce ne furono almeno due davvero rilevanti: previe fitte consultazioni col ministro per l’Università e la Ricerca Maria Cristina Messa, l’indicazione del romanista e archeologo Feliciantonio Costabile quale Rettore rei gerendae causa e le dimissioni di Zimbone, atto di responsabilità che fece decadere anche tutta la sua ‘squadra’ e, soprattutto, schiusero la via che portava alle elezioni.

“Spigolatura” che non avevamo comunque omesso nelle settimane scorse, ai docenti sospesi Zimbone e Catanoso è stato impedito di prender parte alla tornata elettorale per il Rettorato in base a un parere rilasciato dall’avvocato distrettuale dello Stato di Reggio Calabria Filippo Patella: in termini d’elettorato passivo, che in ogni caso ben difficilmente avrebbero esercitato vista la pendenza giudiziaria, ma anche di semplice elettorato attivo. A causa dell’interdizione in corso, cioè, l’ex Rettore e il suo predecessore non hanno potuto neanche votare.

Le congratulazioni di Malacrino e Versace

E già nella serata di ieri sono arrivate le prime congratulazioni al neoRettore della “Mediterranea” Zimbalatti. «Dopo la pagina buia vissuta qualche mese fa – scrive tra l’altro il sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace –, la sua elezione al vertice dell’Ateneo reggino segna l’inizio di un nuovo corso per il circuito accademico cittadino, con il quale intendiamo proseguire le tante attività in corso, nel solco della consueta e fervida collaborazione istituzionale attivata in questi anni».

Il direttore del MarRc Carmelo Malacrino

Per parte sua, pure il direttore del MarRc – docente universitario anche lui, ma alla “Magna Graecia” di Catanzaro – Carmelo Malacrino invia le proprie congratulazioni a Zimbalatti.

«Sono certo che il nuovo ruolo assunto, dopo il già autorevole incarico di direttore generale dell’Ateneo, condurrà il mondo accademico reggino verso traguardi prestigiosi, con una rinnovata visione di sinergie per lo sviluppo del territorio», osserva il direttore del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria.

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Un commento

  1. Speriamo che non faccia come i suoi colleghi

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