I romanzi di Valentina D'Urbano , sono stati tradotti in diversi paesi e hanno vinto numerosi premi letterari
“Tre gocce d’acqua” è l’ultimo romanzo di Valentina D’Urbano che incontrerà i lettori, accompagnata dalla giornalista Emilia Condarelli, domani (domenica 4 luglio) al Mondadori Bookstore di Corso Garibaldi, alle ore 19:00.
L’incontro si svolgerà all’aperto e nel rispetto delle normative anticovid.
LA STORIA
Celeste e Nadir non sono fratelli, non sono nemmeno parenti, non hanno una goccia di sangue in comune, eppure sono i due punti estremi di un’equazione che li lega indissolubilmente. A tenerli uniti è Pietro, fratello dell’una da parte di padre e dell’altro da parte di madre. Pietro, più grande di loro di quasi dieci anni, si divide tra le due famiglie ed entrambi i fratellini stravedono per lui. Celeste è con lui quando cade per la prima volta e, con un innocuo saltello dallo scivolo, si frattura un piede. Pochi mesi dopo è la volta di due dita, e poi di un polso.
A otto anni scopre così di avere una rara malattia genetica che rende le sue ossa fragili come vetro: un piccolo urto, uno spigolo, persino un abbraccio troppo stretto sono sufficienti a spezzarla. Ma a sconvolgere la sua infanzia sta per arrivare una seconda calamità: l’incontro con Nadir, il fratello di suo fratello, che finora per lei è stato solo un nome, uno sconosciuto. Nadir è brutto, ruvido, indomabile, ha durezze che sembrano fatte apposta per ferirla.
Tra i due bambini si scatena una gelosia feroce, una gara selvaggia per conquistare l’amore del fratello, che preso com’è dai suoi studi e dalla politica riserva loro un affetto distratto. Celeste capisce subito che Nadir è una minaccia, ma non può immaginare che quell’ostilità, crescendo, si trasformerà in una strana forma di attrazione e dipendenza reciproca, un legame vischioso e inconfessabile che dominerà le loro vite per i venticinque anni successivi. E quando Pietro, il loro primo amore, l’asse attorno a cui le loro vite continuano a ruotare, parte per uno dei suoi viaggi in Siria e scompare, la precaria architettura del loro rapporto rischia di crollare una volta per tutte.
Valentina D’urbano si conferma un talento purissimo e plastico, capace di calare i suoi personaggi in un’attualità complessa e contraddittoria, di indagare la fragilità e la resilienza dei corpi e l’invincibilità di certi legami, talmente speciali e clandestini da sfuggire a ogni definizione. Come quello tra Celeste e Nadir, che per la lingua italiana non sono niente, eppure in questa storia sono tutto.
Valentina D’Urbano è nata a Roma nel 1985, dove vive e lavora. Ha esordito nel 2012 con “Il rumore dei tuoi passi”, seguito da “Acquanera” (2013), “Quella vita che ci manca” (2014), “Alfredo” (2015), “Non aspettare la notte” (2016) e “Isola di neve” (2018) tutti pubblicati da Longanesi. I suoi romanzi sono stati tradotti in diversi paesi e hanno vinto numerosi premi letterari tra cui il Premio Rapallo Carige, il Premio Stresa e il Prix Cezam in Francia.