Il Sindaco f.f. della Città metropolitana sollecita l’avvio del confronto e l’individuazione di una strategia a tutela dei livelli occupazionali
REGGIO CALABRIA – “Siamo al fianco dei lavoratori del caseificio Alival di Reggio Calabria che da settimane si sono mobilitati a difesa dei loro posti di lavoro e ribadiamo il nostro pieno supporto, in sede istituzionale, ad una vertenza che rischia di infliggere un colpo durissimo al già fragile tessuto sociale del nostro territorio”. Con queste parole il Sindaco f.f. della Città metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, esprime la vicinanza dell’Ente di Palazzo Alvaro ai dipendenti Alival e alle loro famiglie, che in queste ore hanno dato vita ad uno sciopero nell’ambito della grave vicenda che sta interessando gli stabilimenti di Toscana e Calabria in seguito alla decisione della multinazionale francese Lactalis (proprietaria della filiera produttiva) di chiudere lo stabilimento di Reggio Calabria entro il marzo del 2023.
I solleciti
“Come manifestato a più riprese, ormai da settimane, – prosegue Versace – riteniamo che l’immobilismo intorno a questa gravissima vicenda non sia più tollerabile da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. Allo stesso ministro Giorgetti, ho inviato una lettera qualche giorno fa con il preciso obiettivo di sollecitare l’apertura di un tavolo di crisi che prenda in mano tale situazione, metta a sedere l’uno di fronte all’altro tutti gli attori coinvolti e individui una via d’uscita sostenibile che possa garantire la continuità produttiva ed occupazionale del gruppo Alival. Al ministro Giorgetti abbiamo espressamente chiesto, tra le altre cose, di valutare, di concerto con il management del gruppo e le parti sociali, l’adozione di un nuovo piano industriale, prevedendo la salvaguardia delle professionalità e del know how presenti nello stabilimento reggino e soprattutto la riconversione di quest’ultimo a garanzia dei livelli occupazionali”.
La situazione del territorio
“Il nostro territorio – prosegue il rappresentante di Palazzo Alvaro – vive una condizione di fragilità sociale, economica e occupazionale del tutto diversa rispetto ad altre aree del Paese e tale scenario, peraltro fortemente ed ulteriormente indebolito dai due anni di crisi pandemica. Riteniamo, pertanto, – conclude Versace – che il tempo delle attese infruttuose debba avere fine e crediamo che da Roma sia necessaria una pronta e soprattutto concreta assunzione di responsabilità che restituisca una prospettiva credibile al futuro dei lavoratori e alle loro famiglie”.