"Questa è una città che non apprezza niente e chiedo scusa a tutti perché mi sono permesso di provare a portarne un po', ma è stato tutto inutile."
REGGIO CALABRIA – Ha l’aria triste, rassegnata e sicuramente sconfitta il signor Antonio mentre vede caricare la sua barca-biblio sul furgone. Ha deciso di arrendersi perché da troppo tempo quel simbolo di condivisione e libertà era oggetto di atti vandalici che nulla hanno a che fare con la cultura. Denunciati più volte anche tramite Tempo Stretto, a nulla sono valsi i suoi continui solleciti, le sue urla di disperazione per una situazione che diventa sempre più drammatica nei pressi del Waterfront reggino come sembrano servire a molto nemmeno le 45 telecamere presenti in uno degli spazi più nuovi di Reggio inaugurato solo un anno fa.
“Ignoranza sovrana”
“L’iniziativa “prendi un libro lascia un libro” finisce qui – e mentre lo dice mostra i danni alla barca il signor Antonio – sono amareggiato e stanco. Ogni giorno da circa un anno mi trovo a denunciare tutti gli episodi più o meno gravi che accadono in questa luogo. Nell’anno del 50enario dei Bronzi che dovrebbe celebrare la cultura sento di dire che la cultura invece sta morendo soffocata dall’ignoranza e proprio sotto i miei occhi. Questa è una città che non apprezza niente e chiedo scusa a tutti perché mi sono permesso di provare a portarne un po’, ma è stato tutto inutile. Porterò la barca in campagna a casa mia forse lì sarà apprezzata di più.” -conclude.