«L’unità non è un’opzione: è un dovere nei confronti di tutti i calabresi, per non danneggiarli rimettendo degli inetti alla guida della Regione»
Ma fate sul serio? Sembra essere questo l’urlo lanciato dalla Cgil a tutti i contendenti “a Sinistra”, che in questi mesi paiono essersi specializzati in frazionismi e brutte figure.
Ne deriva un appello, da parte del sindacato, a tutti questi soggetti: ora basta scherzare, unitevi e non consegnate la Calabria alle Destre.
Abbandono istituzionale
Il ragionamento cigiellino parte da «una totale assenza ed inaffidabilità della Giunta regionale» percepita nei giorni-clou degli incendi. Un po’ come la solitudine rispetto al Governo centrale.
E la Regione avrebbe compreso la gravità della situazione e impegnatasi a chiedere lo stato d’emergenza solo dopo una settimana di vane sollecitazioni.
«Spirlì e la sua Giunta, inetti e inaffidabili»
Ma a dispetto di cinque vittime e migliaia d’ettari di terreno devastati dal fuoco, «anziché istituire un tavolo di crisi emergenziale, il pensiero della giunta regionale era come aprire in anticipo la stagione di caccia. Una scelta incredibile».
Che, lamenta la Cgil, «sommata alla gestione delle diverse emergenze calabresi, sanitarie, economiche, sociali, ha evidenziato un’inettitudine ed un’inaffidabilità del facente funzioni Spirlì e della sua Giunta».
Per questa ragione, stando al sindacato, i calabresi si sarebbero «sentiti soli, abbandonati, rassegnati».
Frammentazioni a Sinistra
Qui viene la parte più squisitamente “politica”. In questo scenario «ci saremmo aspettati nel campo del centrosinistra – argomenta il segretario regionale della Cgil Angelo Sposato – un gesto di responsabilità per evitare di consegnare nuovamente la Calabria nelle stesse mani». E l’identificazione di un «progetto alternativo» a una governance esecrata, ma che «rischia di trovarsi nello stesso posto grazie alle tante divisioni e frammentazioni del centrosinistra».
«Avete rinunciato fin dall’inizio»
«In queste settimane, in queste ore, tanti cittadini comuni ci chiedono il perché di tante divisioni – fa presente Sposato –, perché il centrosinistra ha rinunciato sin dall’inizio ad essere unito e competere per vincere». Quesiti inevitabili, a suo dire, perché «sono evidenti tutti i limiti» dello schieramento di centrodestra.
Al contempo, «la presenza nella coalizione del centrosinistra di personalità e sensibilità diverse» dimostra che unirsi e provare a vincere era tutt’altro che impossibile. E che però il «frammentato» centrosinistra aveva assolutamente bisogno «d’evitare personalismi e rendite di posizione, di rappresentanza, di rinnovamento, ascolto, dialogo, umiltà».
Unità. Sùbito
Eccolo, allora, l’accorato appello della Cgil calabrese a tutti i soggetti “a Sinistra”. «Riteniamo doveroso fare un appello ai candidati del centrosinistra perché in queste ore si ritrovino le ragioni per l’unità».
Una loro opzione? No: secondo Sposato & C. «è un loro dovere offrire al popolo calabrese un’alternativa valida e concreta, non solo per partecipare ed occupare un posto in Consiglio regionale». Per riuscirci, tuttavia, occorre «grande umiltà, ma serve anche una iniziativa seria».
“Avvisati” Letta, Conte e Speranza
Ecco allora che l’appello da parte della Cgil della Calabria va oltre la Calabria. E viene rivolto ad Amalia Bruni, Luigi de Magistris e Mario Oliverio – i tre candidati alla Presidenza in pectore –, sì. Ma pure a «Enrico Letta, Giuseppe Conte, Roberto Speranza». Cioè, ai tre leader dei partiti nazionali (Pd, M5S e Articolo1 rispettivamente) che animano il centrosinistra.
Un centrosinistra alla cui inadeguatezza fin qui, al cui understatement la compagine cigiellina stenta a credere. E che, non cambiando radicalmente direzione, potrebbe «danneggiare ulteriormente la Calabria ed i cittadini calabresi».
Ma è un sindacato o un partito politico, dopo quaran’anni di lavoro non lo ho ancora capito