Regionali in Calabria, così i sindaci "dettano" le priorità

Regionali in Calabria, così i sindaci “dettano” le priorità

Redazione

Regionali in Calabria, così i sindaci “dettano” le priorità

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lunedì 23 Agosto 2021 - 16:08

In un documento rivolto ai candidati alla Presidenza, obiettivi-chiave dagli incendi all'atavica carenza idrica passando per la cura del territorio

I sindaci calabresi fanno fronte comune e (im)pongono le priorità in relazione alle Regionali del 3 e 4 ottobre.
Questo il senso ultimo dell’incontro svoltosi stamane a Lamezia Terme fra i primi cittadini delle principali città calabresi.

Erano tra i presenti Marcello Manna (sindaco di Rende, cruciale centro del Cosentino, e neopresidente regionale dell’Anci), Sergio Abramo (Catanzaro), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria), Maria Limardo (Vibo Valentia) e Vincenzo Voce (Crotone).

Incendi e carenza idrica sono stati gli ovvi temi-guida.
Ma l’incontro, più in genere, ha fissato gli obiettivi da sottoporre in un documento ai candidati alla guida della Cittadella regionale che si confronteranno appunto con le proposte avanzate dai sindaci.

Priorità assolute

Tra le priorità assolute individuate dai rappresentanti dei Comuni calabresi quindi, il ciclo integrato dei rifiuti, il ciclo dell’acqua e la depurazione.
E ancora il dissesto idrogeologico e la strategica protezione e cura del territorio e delle risorse forestali.

“Oltre” i partiti e i territori

«Insieme ai colleghi sindaci – afferma tra l’altro il primo cittadino reggino Falcomatà – abbiamo voluto affrontare i problemi e le questioni più importanti in maniera collegiale ed attraverso una piattaforma unitaria».
Una convergenza «al di là di tutte le appartenenze geografiche o partitiche». Ciò, in quanto «siamo qui da sindaci, da amministratori abituati ad affrontare i problemi – ha rilevato Giuseppe Falcomatà -, con un approccio pragmatico funzionale alla risoluzione delle questioni».

Documento unitario

Il testo redatto si rivolge ai candidati alla Presidenza, evidenziando loro le problematiche più importanti cui vanno incontro i Comuni e quindi i cittadini calabresi. Peraltro questioni ataviche, «frutto di una scarsa o addirittura nulla capacità di programmazione da parte della politica regionale», da fronteggiare d’urgenza.
E i sindaci auspicano un’attività riformatrice, «in termini organizzativi e di risorse, soprattutto nella fase della programmazione regionale».

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